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La tematica di gioco è del tutto simile al primo episodio. Fate parte di un gruppo d'elite del governo americano addestrato nel recupero degli ostaggi dei gruppi terroristici e alle risoluzioni di situazioni di crisi internazionali. Il filo conduttore è quindi di tutto rispetto e capace di attirare sia un pubblico di giovanissimi con il pallino dell'eroe "made in USA", sia un pubblico più maturo, desideroso sia di un po' d'azione, sia di quell'attenta pianificazione tattica di cui Rogue Spear è capace di dare. Provate ad affrontare RS (lo chiameremo così da adesso), con la stessa mentalità con cui scendete in una delle arene di Quake e vi ritroverete belli che distesi in meno di un attimo. Infatti, così come nel primo episodio, basterà che il vostro avversario vi colpisca in un punto vitale del vostro corpo per mettervi fuori gioco.
Inizieremo quindi ogni missione con un attenta pianificazione dell'azione d'attacco. Dovrete scegliere i membri del vostro team, valutandoli attentamente secondo le loro attitudini riportate nella scheda personale, sia per il loro stato di forma a cui dovrete prestare estrema attenzione. Provate a mettere in squadra un componente stanco o demotivato e vi porterete dietro una pesante zavorra. Fatto questo si pianificherà il sistema d'attacco, potendo studiare le posizioni e i movimenti della vostra squadra direttamente su una piccola mappa in 3D semplicemente eccezionale; si potrà decidere quindi in quante squadre suddividere gli uomini prescelti, quali tipi di armi far portare dietro ai vostri uomini, e addirittura quale tipo di divisa indossare. Naturalmente se non avete voglia di perdere tempo nello studio delle tattiche d'azione potrete sempre ricorrere a quelle precaricate dal computer, ma vi assicuriamo che non è la stessa cosa.E ora andiamo direttamente sul campo di battaglia. Graficamente RS si presenta sicuramente in maniera migliore rispetto al suo predecessore. Alcune piccole lacune e banalità del primo episodio sono state corrette, riproponendo la solita cura per i dettagli unita ad una maggiore precisione nei modelli tridimensionali dei vostri uomini e dei terroristi, una maggior ricerca nelle skin e nella animazioni dei personaggi sullo schermo. In più, sotto la pressante richiesta dei giocatori di tutto il mondo, è stata data la possibilità di poter sbirciare da dietro i muri senza esporre tutto il corpo: questa opzione risulta veramente utile all'interno di un gioco come RS. Sembrerebbe esserci tutto quanto per poter gridare al solito capolavoro annunciato: l'atmosfera è palpabile e tangibile in ogni momento del gioco, la tensione è assicurata dalla impossibilità di ogni distrazione, la grafica vi farà sentire all'interno dell'azione. Purtroppo però manca qualcosa... perché se è vero che RS significa un miglioramento rispetto al primo Rainbow Six per la grafica o altri parametri di gioco, bisogna anche ammettere che un pizzico di delusione è arrivata sul fronte dell'intelligenza artificiale sia dei vostri uomini, sia di quella dei vostri nemici... ma procediamo con ordine. Per quanto riguarda i nostri compagni, abbiamo purtroppo constatato che, nel corso del gioco, non potremo farci troppo affidamento. Possono seguirvi fino ad un certo punto, ma si bloccano proprio sul più bello. Inspiegabili, poi, alcuni comportamenti: potete stramazzare davanti ai loro piedi, ma non li vedrete reagire in modo logico, se non, qualche volta, quando decideranno di darsela a gambe. Questi tipi di comportamento abbiamo notato essere più marcati allorquando abbandoniamo i binari prefissati in fase strategica e cominciamo a improvvisare. Ancora una volta, così come nella precedente versione, potremo trovare i nostri compagni incastrati in qualche porta o correre furiosamente contro una parete, segnale questo di una scarsa IA o comunque non messa debitamente alla prova. Stessa cosa dicasi per i terroristi: quando li vedrete passare davanti a voi in coppia, fate fuori il primo e noterete che il secondo rimarrà inspiegabilmente fermo! Non capita sempre, sia chiaro, ma succede e sono aspetti decisamente fastidiosi.Altro punto negativo è quello riguardante la mira e quindi i punti d'impatto sugli avversari. Più volte durante il gioco ci è capitato di vedere un terrorista morire per un colpo ben assestato al braccio, e invece resistere con disinvoltura ad un colpo preciso alla testa, così come abbiamo visto avversari perfettamente inquadrati nel nostro mirino che poi non siamo riusciti comunque a colpire. Non sarebbe stato più utile al tutto inserire anche la possibilità di ferire i malcapitati e magari seguirne la scia di sangue per andare a scoprire il loro nascondiglio, come d'altronde altri giochi fanno? Se quello che abbiamo davanti è un vero e proprio simulatore resta impensabile l'eliminazione del terrorista per un colpo di fucile al polso o alla tibia...
Ma RS, nonostante queste critiche che abbiamo riportato nel corso del testo, risulta essere un gioco avvincente come pochi e veramente ben studiato, con missioni affascinanti capaci di farvi sentire veramente partecipi a livello emotivo.