PREMESSA: LA SUPERIORITA' DELLA MUSICA SU VINILE E' ANCOR OGGI SANCITA, NOTORIA ED EVIDENTE. NON TANTO DA UN PUNTO DI VISTA DI RESA, QUALITA' E PULIZIA DEL SUONO, TANTOMENO DA QUELLO DEL RIMPIANTO RETROSPETTIVO E NOSTALGICO , MA SOPRATTUTTO DA QUELLO PIU' PALPABILE ED INOPPUGNABILE DELL' ESSENZA, DELL' ANIMA E DELLA SUBLIMAZIONE CREATIVA. IL DISCO IN VINILE HA PULSAZIONE ARTISTICA, PASSIONE ARMONICA E SPLENDORE GRAFICO , E' PIACEVOLE DA OSSERVARE E DA TENERE IN MANO, RISPLENDE, PROFUMA E VIBRA DI VITA, DI EMOZIONE E  DI SENSIBILITA'. E' TUTTO QUELLO CHE NON E' E NON POTRA' MAI ESSERE IL CD, CHE AL CONTRARIO E' SOLO UN OGGETTO MERAMENTE COMMERCIALE, POVERO, ARIDO, CINICO, STERILE ED ORWELLIANO,  UNA DEGENERAZIONE INDUSTRIALE SCHIZOFRENICA E NECROFILA, LA DESOLANTE SOLUZIONE FINALE DELL' AVIDITA' DEL MERCATO E DELL' ARROGANZA DEI DISCOGRAFICI .

THE ORIGINAL ANIMALS
before we were so rudely interrupted

Disco LP 33 giri , 1977,  UNITED ARTISTS / JET RECORDS , JT LA-790-H , USA

OTTIME CONDIZIONI, vinyl ex++, cover ex++, blisterato ma aperto / sealed but open, piccolo foro nell' angolo superiore destro /
with small deletion drill hole in the high right corner .

Before We Were So Rudely Interrupted is a 1977 reunion album from The Animals, billed here as The Original Animals.

                                                                              Track Listing


Side one

  1. "Brother Bill (The Last Clean Shirt)" (Jerry Leiber, Mike Stoller, Clyde Otis) - 3:18
  2. "It's All Over Now, Baby Blue" (Bob Dylan) - 4:39
  3. "Fire on the Sun" [no credit given] - 2:23
  4. "As the Crow Flies" (R. Stanley) - 3:37
  5. "Please Send Me Someone to Love" (Percy Mayfield) - 4:44

Side two

  1. "Many Rivers to Cross" (Jimmy Cliff) - 4:06
  2. "Just a Little Bit" (John Thornton, Ralph Bass, Earl Washington, Piney Brown) - 2:04
  3. "Riverside County" (Eric Burdon, Alan Price, Hilton Valentine, Chas Chandler, John Steel) - 3:46
  4. "Lonely Avenue" (Doc Pomus) - 5:16
  5. "The Fool" (Naomi Ford) - 3:24








Personnel



This was indeed a reunion of the five original Animals from the group's first incarnation — Eric Burdon, Alan Price, Hilton Valentine, Chas Chandler, and John Steel, in their first recording sessions (and, save for a one-off concert in 1968, their first musical project together at all) since 1966. Bassist Chandler produced the effort using his Barn Records team.

The album has received strong critical notices. Rolling Stone writer Dave Marsh called it "a surprisingly successful [...] one-shot, with the original group, again dominated by Price and Burdon, turning in fine, hard-nosed blues performances." Bruce Eder of Allmusic judged it "just short of a lost classic." The Italian e-zine Viceversa ranked it number 42 on their top 100 albums of all time.

However, record company promotion for the album was weak, no tour was held, and the sound was out of phase with the popularity of disco and punk rock; Before We Were So Rudely Interrupted reached only number 70 on the U.S. pop albums chart and did not seem to chart at all in the UK.



Gli Animals (1964-1966) 

Formatosi a Newcastle-upon-Tyne tra il 1962 e il 1963 dal nascente sodalizio di Eric Burdon con gli Alan Price Rhythm and Blues Combo, il gruppo iniziò ad esibirsi nei locali del circondario; a seguito del discreto successo ottenuto e grazie ai buoni uffici di Giorgio Gomelsky, manager degli Yardbirds, nel 1964 la formazione si trasferì a Londra, giusto in tempo per essere inseriti nel novero della nascente corrente di gruppi passata alla storia come British Invasion. Dopo le prime esibizioni, che vedevano in repertorio diversi brani del repertorio R&B e blues classico nonché di artisti come Jimmy Reed e John Lee Hooker, il gruppo riuscì a pubblicare il suo primo singolo, una versione rock di "Baby, Let Me Follow You Down" reintitolata per l'occasione "Baby Let Me Take You Home".

Nel giugno del 1964 gli Animals pubblicano la loro prima hit, intitolata "House of the Rising Sun" e caratterizzata da arrangiamenti in cui spicca l'Organo Combo della Vox suonato da Alan Price. Il brano, un pezzo folk tradizionale (la prima versione registrata esistente è quella di Clarence "Tom" Ashley e risale al 1936), è stato oggetto di numerose controversie per quanto riguarda il suo riarrangiamento nella versione odierna: ciò è dovuto al fatto che in quello stesso periodo diversi artisti come Bob Dylan ed il chitarrista blues Josh White avevano nel proprio repertorio questo pezzo.

Durante i loro primi anni, sotto la direzione del produttore Mickie Most, gli Animals ricorsero di frequente alla pubblicazione su 45 giri di cover di canzoni pop, come "Bring It On Home To Me" di Sam Cooke e "Don't Let Me Be Misunderstood" di Nina Simone. Discorso differente invece per gli LP, caratterizzati da sonorità molto più vicine al blues ed al R&B: esempi ne siano brani come "Boom Boom" di John Lee Hooker e "I Believe to My Soul" di Ray Charles. Fu proprio in quel periodo che si definì il sound caratteristico del gruppo incentrato sulla voce potente e profonda di Burdon e su un uso delle tastiere più esteso rispetto a quello delle chitarre.

Dal maggio del 1965 il gruppo iniziò a disgregarsi: Price abbandonò a causa di motivi musicali, vista la sua intenzione di dedicarsi alla carriera solista, nonché personali (si dice che avesse paura degli aerei). Rowberry fu sostituito prima della registrazione dei brani "We've Got to Get Out of This Place" and "It's My Life". Nel febbraio del 1966 Steel abbandonò il gruppo e venne sostituito da Barry Jenkins; in quello stesso periodo vide la luce l'ultima hit del gruppo, una cover della canzone "Don't Bring Me Down" di Goffin-King. Il colpo di grazia giunse solo alcuni mesi dopo, quando la band decise di sciogliersi a causa di problemi finanziari dovuti alla cattiva gestione del manager Mike Jeffery.

Eric Burdon And The New Animals (1966-1969)

Nell'ottobre del 1966 Eric Burdon rifondò assieme a Jenkins il gruppo, sotto il nome di Eric Burdon and the New Animals. Fecero parte della nuova formazione John Weider (chitarra, violino, basso), Vic Briggs (chitarra, pianoforte), e Danny McCulloch (basso). Il genere musicale del gruppo (che diverrà esponente della Love Generation) virò dal blues alla psichedelia. Tra le hit del gruppo vi furono "San Franciscan Nights", "Monterey" (un omaggio al Monterey Pop Festival del 1967), e la canzone pacifista "Sky Pilot". In seguito si verificarono ulteriori variazioni nella formazione: nell'aprile del 1968 il tastierista Zoot Money sostituì Briggs, mentre tre mesi dopo Andy Summers, futuro chitarrista dei Police, prese il posto di McCulloch.

Nel 1969 gli Animals si sciolsero definitivamente ed Eric Burdon si unì al gruppo californiano degli War.

La formazione originale del gruppo si riunì brevemente nel 1977 per registrare Before We Were So Rudely Interrupted e nel 1983 per un ulteriore LP intitolato The Ark, generalmente ritenuto meno pregevole del precedente. L'uscita di The Ark venne seguita da un tour che vide impegnati diversi musicisti di supporto, tra cui anche Zoot Money. Chandler morì nel 1996.

Nel 2000 Burdon ha intrapreso un tour assieme ad alcuni musicisti sotto il nome di "Eric Burdon and the Animals". Durante gli anni novanta e 2000 Valentine, Steel, e Rowberry (morto nel 2003) si sono ritrovati per una serie di tour sotto le insegne di "(Hilton Valentine's) The Animals"; lo stesso hanno fatto Valentine e Steel con il nome di "Animals II".

Gli Animals sono stati introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1994.




Pionieri della fusione tra musica bianca e blues dei neri, gli Animals di Eric Burdon sono stati tra i protagonisti della "British Invasion" degli anni Sessanta
Animals


Animals

Quando si parla di British Invasion e di amore verso il blues da parte di formazioni d'oltre Manica è impossibile prescindere dal gruppo che più di ogni altro ha contribuito a far nascere un diffuso interesse per la musica nera delle radici, creando una via bianca al rhythm& blues. Una band che riuscì ad anticipare mezza storia della musica rock, dal garage-rock degli anni '60 al punk-rock degli anni '70.

Il gruppo nasce a Newcastle Upon Tyne attorno alle figure del tastierista Alan Price (1942, County Durham, Gran Bretagna) e del cantante Eric Burdon (1941, Newcastle Upon Tyne, Gran Bretagna). Quest'ultimo entra a far parte, nel 1962, dell'Alan Price R&B Combo, formazione che riunisce il bassista Bryan "Chas" Chandler (1938, Newcastle Upon Tyne, Gran Bretagna), il batterista John Steel (1941, Gateshead, Gran Bretagna) e il chitarrista Hilton Valentine (1943, North Shields, Gran Bretagna). Modificano il nome in The Animals, efficace descrizione delle indiavolate serate proposte dalla formazione.

Grazie a una segnalazione di Graham Bond, il talent scout Giorgio Gomelsky porta il famoso bluesman Sonny Boy Williamson a Newcastle per incidere con questi giovani appassionati di rhythm&blues: il risultato dell'incontro è documentato nei 33 giri The Animals Live At The Club A Go Go e The Animals With Sonny Boy Williamson.

Il debutto londinese del quintetto avviene al Crawdaddy Club di Gomelsky, ma è il produttore Mickie Most a mettere sotto contratto la band.

Nel 1964 incidono i primi due 45 giri: "Baby Let Me Take You Home" (il debutto discografico della formazione) presenta un'originale miscela di rhythm&blues, beat e folk. Prendendo spunto dallo stesso album di Josh White sul quale compare il traditional fonte d'ispirazione per la prima canzone, incidono una memorabile versione di un altro traditional, "The House Of The Rising Sun", che in estate (poco prima della partenza per il primo tour in terra statunitense) li impone in tutto il mondo.

Alla fine di luglio, il gruppo incide dodici canzoni, alle quali aggiunge "Boom Boom" e "Dimples" (ereditato dalle prime sedute di febbraio) per completare The Animals, il debutto a 33 giri che in novembre raggiunge le posizioni alte delle classifiche di vendita e conferma il grande amore per i padri della musica nera quali John Lee Hooker e del rock& roll ("Around and Around" è di Chuck Berry e "I've Been Around" di Fats Domino). Lo stesso giorno di fine luglio incidono due canzoni di Price e Burdon, "I'm Crying" e "Take It Easy", che servono per il loro terzo 45 giri, seguìto, nel gennaio 1965, da un altro sensazionale successo: "Don't Let Me Be Misunderstood", ispirato dalla versione di Nina Simone. In un periodo di eccezionale favore per questa riscoperta della musica nera, gli Animals, incidono un altro classico che esce su 45 giri nel marzo 1965: "Bring It On Home di Sam Cooke".

Nelle sedute dedicate a questi ultimi due singoli il gruppo completa anche materiale sufficiente per il secondo album Animal Tracks, che irrompe sul mercato nel maggio 1965. Oltre a essere l'ultimo disco di Price con il gruppo, sostituito da Dave Rowberry (1943, Newcastle Upon Tyne, Gran Bretagna), è la conferma dell'oculata scelta di riproporre classici quali "Roadrunner", "I Ain't Got You" e le splendide "Hallelujah", "I Love Her So" e "I Believe To My Soul" di Ray Charles.

Il sesto 45 giri intitolato "W've Gotta Get Out Of This Place" è un'altra pietra miliare della musica del periodo, raggiunge i primi posti delle chart e presenta per l'ultima volta l'organico originale.

Dopo il singolo "It's My Life" (è l'ultima collaborazione con il produttore Mickie Most) e l'abbandono di John Steel a favore di Barry Jenkins (1944, Leicester, Gran Bretagna), la formazione apre il 1966 con il notevole singolo "Inside Looking Out", seguito un mese più tardi da "Don't Bring Me Down" e quindi dal terzo, prezioso album Animalism (negli Stati Uniti viene pubblicato, nel settembre 1966, come Animalization e con tracce diverse rispetto al titolo britannico).

A questo punto Burdon lascia il gruppo, ma in settembre pubblica il 45 giri "See See Rider" accreditato ai New Animals (ma in realtà inciso dal solo Burdon). È una svolta verso il nascente movimento psichedelico, tanto che in California nascono, attorno al cantante e a Jenkins, i New Animals: il chitarrista Johnny Weider (1947, Shepherd's Bush, Gran Bretagna), il bassista Danny McCulloch (1945, Londra) e il chitarrista Vic Briggs (1945, Twickenham, Gran Bretagna) completano il quintetto.

Il primo frutto del nuovo corso è l'incerto Eric Is Here della primavera 1967, inciso (prima di formare i New Animals) con dei turnisti e appesantito da ingombranti orchestrazioni decisamente fuori luogo.

È Winds Of Change (pubblicato alcuni mesi dopo) a presentare il vero, nuovo marchio Eric Burdon & The New Animals, con sonorità più in linea con quell'eccezionale annata durante la quale il cantante partecipa anche al Monterey Pop Festival. Il disco contiene "San Franciscan Nights" (uno degli inni della generazione hippie), "Paint It Black" e "Yes I'm Experienced" (la risposta alla domanda hendrixiana "Are You Experienced ?").

Nel 1968, sospinti dall'ottima performance di Monterey e dall'inno pacifista "Sky Pilot", gli album The Twain Shall Meet e Every One Of Us (con l'aggiunta del tastierista Zoot Money all'organico) confermano un Eric Burdon alle prese con percorsi lontani dagli inizi ("New York 1963-America 1968" è una lunga pièce di ben venti minuti). Scoraggiato dagli scarsi riscontri in patria, quando gli ultimi due album vengono pubblicati ha già sciolto i New Animals per dedicarsi a un interessante carriera solista.

Nel 1977 Before We Were So Rudely Interrupted testimonia la ricostituzione del quintetto originale presentando composizioni sorprendentemente fresche, grintose e ottimamente suonate. 



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