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Uve: 100% SYLVANER

Affinamento: in grandi botti di rovere.

I vini di questo produttore ora vengono forniti con un nuovo tappo a vite, esteticamente gradevole. I vini bianchi, secondo il produttore, maturano e si sviluppano meglio con il tappo a vite, che con il lento assorbimento di ossigeno del tappo a sughero.

 

 
Amore a prima vista | Kuenhof e i vini di Peter Pliger

Ci sono vini che ti innamori. Quelli che quando intravedi l’etichetta in enoteca proprio non ne puoi fare a meno. Al ristorante, poi, diventa un imperativo alla faccia di ogni possibile discorso ragionato sugli abbinamenti. Vini che non puoi sentire se, o ma. Quelli che anche a cercare non riesci a trovare un aspetto che non ti piaccia, che in quel caso eventuali spigolature fanno parte della stessa architettura che ti ha fatto innamorare. Forse vale per tutti, forse no. Sono sicuro appaia come innamoramento scontato, ma tant’è, uno dei miei vini del cuore è uno dei bianchi di Peter Pliger di Kuenhof. Uno qualsiasi.

Cioè, prendiamo il Riesling e la sua straordinaria sapidità. E mineralità. Quel suo essere profumatissimo e quell’attacco in bocca così incisivo che subito dopo ritorna con didascalica precisione sulle note olfattive. Agile, ma enorme.
O il Gewürztraminer, così pallido seppur con una personalità altrettanto rara. Il più morbido di tutti, carezzevole, che poi ha sempre una struttura che coniuga perfettamente aromaticità e freschezze.
Poi il Sylvaner, vino sempre caratterizzato più da equilibri che da equilibrismi, che si lascia ricordare per il suo essere profondo, energico, nitido. E molto bevibile, come tutti gli altri del resto.
Ed infine il Veltliner, forse il più sottile dei quattro, ma che poi si dimostra grintoso e piacevolissimo. Sono vini che ti portano via, e mi riferisco in particolare a chi ama note fresche ma profonde, reattive ed al tempo stesso rarefatte.

KuehHof

Ecco, il lavoro tout court sulla qualità che Peter Pliger sta portando avanti vicino Bressanone ha pochi eguali in Italia e probabilmente non è replicabile. Non altrove, almeno. Che lì, in quella particolare zona della Valle Isarco, tutto sembra avere trovato un suo particolare e felice equilibrio. Mi riferisco ai terreni, al clima, alle viti, alla cantina. E poi, certo, il fatto che per la chiusura da tempo ormai si usi lo Stelvin, o tappo a vite, è sempre piacevolissima sorpresa