SUBLIMINAL ANNA - DI FRANCO FEDELI, ED. GIGLIO ROMA, 1967 PRIMA ED.

LA PITTRICE ANNA SALVATORE NEL CELEBRE LIBRO DI FRANCO FEDELI. 

Ebbe come maestri Galileo Chini e Felice Carena, studiò a Firenze, frequentando poi l'Accademia delle Belle Arti di Roma, dove avviò un sodalizio artistico con il pittore Domenico Purificato.

Entrò nel mondo artistico dopo l'ultima guerra mondiale, diventando in breve tempo uno dei personaggi più noti del mondo culturale e mondano, anche grazie alla galleria d'arte "Il Pincio", che la pittrice gestì negli anni cinquanta a Piazza del Popolo[1]. Conobbe e frequentò UngarettiPasoliniMoraviaSiloriGatto.

La critica l'ha considerata una delle esponenti più importanti della pittura neorealista; era una convinta spiritista.

Nutriva un culto ossessivo per la gioventù e la bellezza. Dipinse molti autoritratti, prevalentemente con tecniche ad olio, in cui la pittrice compariva spesso nuda, con i lunghissimi capelli corvini sciolti sulle spalle.

Storico il volume fotografico del 1967, intitolato Subliminal Anna, dove la pittrice si fece fotografare nuda dal fotografo Franco Fedeli, in una svariata serie di pose.

Lavorò anche come costumista per alcuni spettacoli teatrali e per la televisione come nello sceneggiato in quattro puntate, della RAI Il vicario di Wakefield, di Oliver Goldsmith, in onda dal 1º novembre 1959, per la regia televisiva di Guglielmo Morandi con Carlo D'AngeloEvi MaltagliatiIlaria OcchiniMargherita BagniOlinto Cristina. Da segnalare anche la sua inchiesta Donna, donna, trasmessa sul Secondo Canale nel settembre 1974.

Nel 1959 Federico Fellini le offre una piccola parte all'interno del film La dolce vita, per la scena del salotto letterario, insieme all'attrice Laura Betti e allo scrittore Leonida Repaci.