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Tutte
le specie possono essere coltivate in Italia, anche in balcone,
seminando verso febbraio al Centro e al Sud e marzo al Nord, mentre i
frutti si possono raccogliere in estate e in autunno. Questi andrebbero
usati subito dopo la raccolta affinché non perdano le loro proprietà, ma
si possono conservare anche sott'olio o in polvere (dopo averli fatti
seccare al sole), oppure congelandoli. La semina avviene in
febbraio-marzo, a seconda del clima, possibilmente in ambiente
riscaldato a temperatura di circa 25-30 °C, con composta da semi, ½
torba e ½ sabbia. Alcune varietà, soprattutto i C. chinense e il
chiltepin, hanno lunghi tempi di germinazione. Questi possono essere
ridotti con una corretta concimazione, e una temperatura della composta
di 30-35 °C di giorno, e circa 20 °C di notte. Allo spuntare della
seconda coppia di vere foglie, si ripicchettano le piantine in
contenitori singoli, per poi mettere a dimora dopo le ultime gelate, e
comunque quando la temperatura notturna non scende sotto i 15 °C (aprile
- maggio). Il terreno dev'essere sciolto, acido, ben drenato con una
buona componente sabbiosa, non troppo fertilizzato: un uso eccessivo di
nitrati porterebbe a bellissime piante fogliose, con pochissimi o nessun
fiore, e quindi frutti. Va bene una composta John Innes numero 2:
successive concimazioni dovrebbero limitarsi a potassio, fosforo e
microelementi. Va somministrato nuovamente dell'azoto solo se la pianta
viene fatta svernare, alla ripresa vegetativa.
Al contrario di
quanto si pensa, il peperoncino ha bisogno di molta acqua durante la
coltivazione, senza però creare ristagni. Per aumentare il gusto
piccante dei frutti, basta diminuire le innaffiature, anche azzerandole,
nelle 48-72 ore precedenti la raccolta, stando attenti a non far morire
la pianta. Un'altra tecnica è quella di annaffiare solamente quando le
foglie si sono abbassate, un chiaro indice di scarsità d'acqua.
Per
favorire la maturazione dei frutti, si può aumentare il tenore di
potassio del terreno, ad esempio con del solfato di potassio.
La
raccolta va effettuata quando le bacche sono completamente mature
asportando i frutti per mezzo di una piccola cesoia per non danneggiare
le piante. Essa va effettuata da giugno-luglio a settembre.