Due sono i maggiori esponenti della odierna lettera-tura indiana RabindranathTagore e Sarat Chandra Chat-terjee, nobili figure di scrittori i quali hanno saputo lar-gamente infondere nelle loro opere le più alte e partico-lari espressioni rappresentative di un popolo agitato dal difficile problema di una nuova evoluzione fiorita sul cep-po di antichissime e tenaci tradizioni. t( Se Tagore — scrive l'Accademico Tucci — ha fat-to con la sua figura passare in secondo piano molti altri grandi scrittori e poeti dell'India moderna, non può tutta-via far dimenticare il maggiore forse degli scrittori benga-lici da poco scomparso Sarat Chandra Chatterjee, nel quale la vita irrompe con tutta la sua prepotenza e tra-gedia; contrasti e dubbi ed entusiasmi della nuova gene-razione indiana vi compaiono con il loro pathos e la loro angosciosa complessità. Nato dal popolo, portato a vede-re le cose concrete più che a sognare, Sarat Chandra Chatterjee ha creato il romanzo veramente indiano e due superbi capolavori come sono Srikanta e Devadasi 

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