La coltivazione della zucca
Zucche
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Le zucche sono
piante robuste che danno i migliori risultati produttivi nei climi
caldi, in terreni ben esposti, sciolti e profondi, dotati di sostanza
organica. Durante la crescita la zucca necessita di grandi quantità
d'acqua, al contrario della fase di maturazione. La moltiplicazione
avviene per seme, con semina diretta a dimora e con il metodo a
postarelle effettuando il diradamento, successivamente allo sviluppo
delle plantlule, per lasciare in coltura un solo individuo per ogni
posta. L'epoca di semina è molto variabile nelle diverse zone del paese,
ma cade sempre quando le temperature sono sufficientemente elevate in
quanto trattasi di una pianta termofila per tutte le sue fasi del ciclo
di sviluppo, quindi da fine aprile all'inizio di maggio. La densità
colturale varia notevolmente in rapporto alle cultivar, ma non è
superiore ad una pianta/mq. arrivando più frequentemente ad una pianta
ogni 2-3 mq. Nel corso della coltura sono eseguiti sarchiature, diserbi e
irrigazioni: questa coltivazione prevede inoltre due cimature, la prima
per anticipare la formazione dei fiori femminili e la seconda per
favorire un maggiore sviluppo dei frutti. La maturazione dei frutti si
verifica dall'inizio dell'estate sino ad autunno inoltrato e si
manifesta con l'essicamento della pianta o con la dimensione dei frutti
stessi. Questi assumono forma, dimensione e colori variabili e sono
utilizzati nell'alimentazione umana anche dopo lunga conservazione,
oppure a scopo ornamentale o, non infrequentemente, nell'alimentazione
del bestiame nei piccoli allevamenti. Bisogna ricordare che la
coltivazione della zucca su uno stesso terreno prevede la rotazione con
un'altra coltura per almeno un anno, quali frumento e mais. Tra le
malattie crittogramiche si ricordano le fusariosi (necrosi del colletto e
radici), oidio ( macchie bianche su tutte le parti della pianta),
scabbia (macchie su ogni parte della pianta), antraciosi o vaioli
(macchie tonde olivastre sui frutti), peronospera (macchie sulle foglie
in vicinanza della nervatura). Durante la conservazione sono spesso
dannose la sclerotinia e la muffa grigia (sui frutti e sui fiori). In
alcuni casi dannosissime appaiono le virosi. Tra gli insetti, oltre a
quelli terricoli, si citano gli afidi, acari ed elateridi; danni vengono
segnalali anche da nematodi.