Titolo: Fr. Henricus Noris Veronensis Ord. Eremitarum S. Augustini, S. R. E. Presbyter Cardinalis, ac Bibliothecarius

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Opera di Provenienza: "Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae, Quo continentur Optimi quique Scriptores, Qui Etruriae, Umbriae, Savinorum, Latii ... Digeri olim coeptus Cura et Studio Joannis Georgii Graevii ... cum praefationibus Petri Burmanni ... Tomi Octavi Pars Tertia"

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Luogo e Data di Pubblicazione: Lugduni Batavorum, excudit Petrus Vander Aa ..., 1723 Prima Edizione

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Tecnica: Insisione su Rame

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Dimensioni compresi i margini bianchi: circa cm. 39,3x23

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Stato di Conservazione: Conservazione come da foto

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Desrizione: Il foglio proviene dalla enciclopedica edizione di Georgius Graevius "Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiane", Leida 1704 - 1723 illustrante l'intera penisola italiana.

Enrico Noris (Verona, 29 agosto 1631 – Roma, 23 febbraio 1704) è stato uno storico e cardinale italiano. Noris nacque a Verona da una famiglia di origine irlandese, e fu battezzato con il nome di Hieronymus (Girolamo). All'età di quindici anni fu mandato a studiare al collegio dei gesuiti di Rimini, e in quella città entrò nel noviziato degli Eremitani di Sant'Agostino, OESA, dove prese il nome di Enrico. Il Padre Assistente del suo Ordine in Italia, Celestino Bruni, rimase colpito dall'erudizione del giovane e lo raccomandò all'attenzione del Padre Generale, Fulgenzio Petrelli (1645-1648). Noris fu mandato a studiare teologia presso lo studio generale dell'Ordine di Sant'Agostino a Roma. Visse nella casa del suo Ordine in compagnia di alcuni studiosi di storia secolare ed ecclesiastica, tra i quali il confratello Christian Wulf (Lupus), che esercitò sul giovane Noris una profonda influenza. Insegnò scienze sacre nelle case dell'ordine a Pesaro, Perugia e Padova. A Padova completò la sua Historia Pelagiana e la Dissertatio de Synodo V oecumenica, due opere che, prima e dopo la sua morte, suscitarono un vespaio di polemiche. Furono stampate a Padova insieme alle Vindiciae Augustinianae nel 1673, dopo essere state approvate da una commissione speciale a Roma. Noris stesso andò a Roma per rendere conto della sua ortodossia davanti alla commissione, e si guadagnò la stima dell'assessore della Congregazione del Sant'Uffizio, mons. Girolamo Casanate. Papa Clemente X lo nominò qualificatore del Sant'Uffizio, in riconoscimento del suo insegnamento e della sua sana dottrina. Nel 1674, Noris fu nominato teologo di corte del Granduca Cosimo III di Toscana, su raccomandazione di Antonio Magliabechi, il bibliotecario ducale. Cosimo III lo nominò docente di Storia Sacra all'Università di Pisa. Dopo la pubblicazione delle sue opere, Noris fu accusato di insegnare gli errori di Giansenio e di Baio e la polemica si inasprì a tal punto che nel 1744 le sue opere furono condannate dall'Inquisizione spagnola. Tuttavia la Chiesa respinse sempre queste accuse. In un breve al prefetto dell'Inquisizione spagnola del 31 luglio 1748 papa Benedetto XIV ordinò che il nome di Noris venisse rimosso dalla lista dei libri proibiti, dal momento che le accuse contro di lui non erano mai state provate e che, al contrario, erano state ripetutamente respinte dal Sant'Uffizio e ripudiate dai papi che lo avevano preceduto, che avevano tenuto Noris in grande onore. Nel 1675 Noris fu ammesso all'Accademia della regina Cristina di Svezia a Roma con il nome di Lucrate Agoretico. Un altro membro era il cardinale Vincenzo Maria Orsini, il futuro Papa Benedetto XIII. Dopo la morte di Cristina nel 1689, fu istituita un'Accademia formale a Roma, l'Accademia dell'Arcadia, di cui Noris fece parte. Nel 1692 fu nominato primo custode della Biblioteca Vaticana da papa Innocenzo XII. I suoi nemici rinnovarono tuttavia le accuse contro di lui e alcune proposizioni estrapolate dalle Vindiciae furono tacciate di giansenismo. Il Pontefice incaricò allora una commissione teologica di esaminare l'opera, che, nel 1694, fu definitivamente scagionata. Il 12 dicembre 1695 Noris fu nominato Cardinale con il titolo di S. Agostino. Il 6 marzo del 1700 fu nominato Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Il cardinale Noris partecipò al conclave del 1700 che elesse papa Clemente XI (Albani) il 23 novembre di quell'anno. Morì a Roma il 23 febbraio 1704, all'età di 72 anni, e fu sepolto nella sua chiesa titolare di Sant'Agostino.

Peter van der Aa (Leida, 1659 ? Leida, agosto 1733) fu uno dei maggiori editori europei del diciassettesimo e diciottessimo secolo, operando circa dal 1682 a Leida insieme ai suoi fratelli. Tradusse, tra le altre opere, anche quelle di Erasmo da Rotterdam, come l'Elogio della follia e pubblicò le raccolte di storia e archeologia di J.G. Graeve e le opere botaniche di Jan Gronov.

Johann Georg Graevius (correttamente Guava o Greffe) (29 Gennaio, 1632 - 11 Gennaio, 1703) fu uno studioso tedesco nato a Naumburg. Orientato verso studi giurisprudenziali mutò i suoi interessi verso la filologia dopo l'incontro con Johann Friedrich Gronovius. Durante il suo soggiorno ad Amsterdam, sotto l'influenza di Blondel abbandonò il luteranesimo e si unì alla Chiesa riformata, e nel 1656 fu chiamato dal principe elettore di Brandeburgo per la cattedra di retorica nella Università di Duisburg. Nel 1662 si trasferì alla Università di Utrecht, dove occupò la cattedra di retorica, e in aggiunta, dal 1667 fino alla sua morte, anche quella di storia e politica. Venne insignito di un riconoscimento speciale da Louis XIV, ma fu soprattutto apprezzato da Guglielmo III d'Inghilterra, che ne fece lo storiografo reale. Le sue due opere più importanti sono la antiquitatum Thesaurus Romanarum (1694-1699, in 12 volumi), e il Thesaurus antiquitatum et Historiarum Italiae pubblicato dopo la sua morte.