La pioggia Boudjedra rachid Fabbri i grandi classici della letteratura straniera 1996 prima edizione romanzo algeria africa Libro 114 pagine Rilegato copertina rigida Hardcover Narrativa Classica Moderna e Contemporanea lingua: italiano * Nuovo proveniente da libreria 817 4,99 151 1 27/10/21

La pioggia che cade incessante accompagna la confessione, notturna e intima, di una giovane donna algerina, medico. Nell' arco di sei notti la protagonista rievoca personaggi e dolorosi episodi del proprio passato, dall'infanzia all'adolescenza, alla maturità, restituendoci l'immagine di una vita sofferta che diventa metafora della condizione femminile in una società retrograda e maschilista. In un linguaggio duro e spezzettato, ma allo stesso tempo palpitante e ricco di poesia, e in uno stile onirico e affabulatorio emergono ricordi, ossessioni, fantasmi di una vita.

Traduzione di GIULIANA TOSO RODINIS
Titolo originale:
LA PLUIE

La prima notte
Il giorno in cui mi sorprese la pubertà credetti di essere
davvero li lì per morire. Rimasi sul chi va là per tutta
quella giornata tremenda. In attesa di morte. Invano.
Non morii né quel giorno né i giorni successivi. Niente
affatto. Ne fui spaventata. Allora compresi confusa-
mente che la disgrazia di essere donna si era installata
dentro di me. Mi sono organizzata. Mi sono ingolfata
nel labirinto dello smacco e della colpa. Mi sono fasciata
con una garza lunga molti metri come per una ferita che
non smetta di sanguinare. Inoltre ci ho messo sopra un
gran pezzo di tela spessa. Rigida. Impermeabile. L'ho
stretta forte attorno al mio corpo attratta dal rito fune-
bre degli antichi egizi. Volevo trasformarmi in una
mummia avvolta dall'alto in basso in bende di lino. Mi
spaventai all'idea di quello che la gente avrebbe detto.
Credetti di notare un lampo subdolo negli occhi dei
grandi. Mi concentrai nel pensiero di poter cicatrizzare
la mia ferita mortificante. Srotolai altre bende. Di nuo-
vo. Chiusi il mio segreto nel mutismo assoluto perché sa-
pevo che se mi fossi confidata con qualcuno sarei stata
punita. Da quel giorno fui come segregata. Murata. Im-
provvisamente l'emorragia cesso. La mia pubertà mi af-
ferrò alla gola. La mia voce era cambiata. Anche i miei

SOMMARIO
La prima notte
La seconda notte
La terza notte
La quarta notte
La quinta notte
La sesta notte