Mario Francesconi, tecnica mista su cartoncino. Anni 60

Opera unica, firmata a mano.

Misura dipinto 21,5 x 16 cm.
Misura cornice (omaggio) 42 x 36,5 cm.

Nasce nel 1934 a Viareggio, dove vive tuttora. A partire dalla sua prima personale nel 1959 sviluppa un percorso artistico che attraversa diverse fasi, spesso riconducibili alla passione per le materie povere e di recupero. Spesso la sua attività artistica si muove tra gli ambiti della pittura, della scultura, del collage e dell'installazione e confina con gli adiacenti ambiti della poesia e della letteratura, anche grazie ad amicizie e rapporti professionali con alcune tra le più significative figure del mondo intellettuale italiano della seconda metà del secolo scorso, da Emilio Villa a Cesare Garboli, da Leonardo Sciascia a Mario Luzi, da Cesare Zavattini a Pier Paolo Pasolini, da Alfonso Gatto a Sandro Penna a Venturino Venturi. Dopo le prime esperienze figurative, all'inizio degli anni Sessanta si trasferisce a Roma dove frequenta le gallerie La Salita, La Tartaruga, San Luca, ed espone presentato da Emilio Villa.

Dal 1965 è nuovamente in Toscana. Frequenta l'ambiente letterario del Premio Viareggio, fonte di stimolanti conoscenze da Neruda a Longhi, da Pasolini a Buzzati, da Carlo Bo a Mino Maccari. A Firenze stringe rapporti di amicizia con Romano Bilenchi, Mario Luzi ed altri letterati. Nel 1966 collabora con Mino Maccari alla realizzazione per il Maggio Musicale Fiorentino delle scenografie per il Naso di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič, la cui regia è affidata a Eduardo De Filippo. Nel 1971 Romano Bilenchi gli dedica un racconto Padre e figlio che uscirà ne “L'Approdo” e poi nel libro “Amici” edito da Einaudi. Gli anni '70 sono caratterizzati da frequenti viaggi, Parigi, Londra, Berlino, Francoforte, Amsterdam, durante i quali entra in contatto con artisti come Wilfred Lam, Hans Hartung, Henry Moore. Nel frattempo si trasferisce a Firenze e stabilisce il suo studio in via Maggio. L'atelier fiorentino, che rappresenta tuttora una sede importante dell'attività dell'artista, impressiona Mario Luzi per “la grande abbondanza, la esondazione di pittura che trabocca da ammassi di tele accumulate". In questo periodo dedica una significativa serie di opere al proprio cane Tobia, a partire dalla quale Manlio Cancogni ha scritto un racconto edito da Pananti. Nel 1998 lavora per un ciclo pittorico di tre trittici dedicati ai temi del Mistero, della Vita, della Morte, che sarà collocato nell'antirefettorio dell'Abbazia di Vallombrosa. Dopo una lunga frequentazione della poesia e dell'opera teatrale di Samuel Beckett, dall'anno 2000 realizzerà centinaia di opere a lui dedicate tra cui molti libri d'artista interamente autografi, pittura, collages e diversi materiali. Nel 2004 il Gabinetto Vieusseux di Firenze organizza presso il Palazzo Strozzi a Firenze un convegno sull'opera di Francesconi, con relazione tra l'altro, del direttore della Galleria d'Arte Moderna di Firenze Carlo Sisi; gli atti sono pubblicati nella rivista “Antologia Vieusseux”. In occasione dei 90 anni di Mario Luzi Francesconi dedica all'amico poeta una lunga serie di ritratti “a memoria”, grafici, dipinti e collage alcuni dei quali verranno poi donati al Gabinetto Vieusseux - Archivio Contemporaneo A. Bonsanti di Firenze. Nel 2008 realizza insieme a Maicol Borghetti il film Osmosi.