PUBBLICITA' ORIGINALE ANNI 1924

DI GIULIO CISARI

FIRMATA IN BASSO A DESTRA

DALL'OPERA VENI UD VICI

GIUSEPPE VERZOCCHI 

MATTONI REFRATTARI

CM 11,5 X 16

INCOLLATA SU CARTONCINO D'EPOCA



Giuseppe Verzocchi, imprenditore operante nel settore dei materiali refrattari, progetta e realizza con straordinaria intelligenza una raccolta di opere che mette in relazione l'azienda, 'Refrattari Verzocchi', con il mondo dell'arte. 
Nel 1949 Verzocchi contatta settantadue artisti della prima e della seconda generazione del Novecento, a cui commissiona un dipinto, ponendo, contestualmente, condizioni e coordinate: il tema (il lavoro), il formato, (cm 70x90) e infine l'inserimento nel dipinto dell'immagine di un mattone refrattario con l'iscrizione 'V&D', sigla dei soci dell'azienda, Giuseppe Verzocchi e Ottavio Vittorio De Romano.


Sono gli anni della ricostruzione post-bellica animati dal fervore della ripresa economica e della ristrutturazione del paese. La riflessione intorno al tema del lavoro assume, in questi anni, una rilevanza etica, al punto di diventare riferimento imprescindibile per il recupero del paese, valore ideale, reale e attuale al tempo stesso. Verzocchi in meno di un anno compie il proprio disegno: gli artisti rispondono proponendo un'opera che, nell'osservanza delle condizioni poste dalla committenza, rispetta valori poetici ed estetici di un intero percorso. 


La collezione diventa così la fotografia del panorama artistico del secondo dopoguerra con la complessità e gli intrecci di un contesto vivacissimo e in corso di gestazione, che di lì a poco avrebbe inaugurato la stagione dell'Informale.
La scelta, coraggiosa, di dar credito a quei giovani della seconda generazione che si stavano affacciando alle prime Biennali, ma che non potevano avere un percorso già affermato e consolidato, negli anni riceve conferma: sono Moreni, Morlotti, Afro, Santomaso, Birolli, Capogrossi, Turcato, per citarne solo alcuni. 


L'esperienza post-metafisica di Carrà, Casorati, De Chirico, Depero, il gruppo di Novecento, di Sironi, Rosai, Soffici, le esperienze crepuscolari di De Pisis sono lomaggio alle vicende artistiche ormai storicizzate del primo Novecento.
Nel 1961, il 1° maggio, festa del lavoro, Giuseppe Verzocchi consegna il suo monumento a Forlì, la città di origine, perchè la Pinacoteca ospiti, tra le collezioni, la Collezione Verzocchi.