Attratto da un richiamo fatale nel cuore dell'Africa, il giovane Salim,
indiano di fede musulmana, lascia la costa orientale del continente per
rilevare da un amico di famiglia un eccentrico bazar in riva a un fiume
punteggiato dalle "isole scure" dei giacinti e circondato da un
paesaggio primordiale di foreste, torrenti nascosti e impervi, canali
infestati da zanzare e solcati da chiatte, buganvillee rigogliose,
tramonti velati di nuvole lungo le rapide. Qui cercherà di contribuire,
con pochi sodali, all'evoluzione di una società travolta da recenti
tumulti. E in un primo momento la comunità dell'"ansa del fiume" - così
come l'intero paese sembrerà avviarsi a un promettente progresso. Ma
quello slancio innovatore, fagocitato dal Grande Uomo (nel quale non è
difficile riconoscere il dittatore Mobutu), si convertirà presto in un
futurismo grottesco (il "radioso avvenire"); e, unito alla feroce rabbia
accumulata nel periodo coloniale e a un equivoco ritorno alla 'nazione
autentica', susciterà un sistema di controllo paranoico e una catena di
cieche rappresaglie - consegnando Salim a un destino di apolide senza
patria e senza vera identità.
AE00