Il Silybum marianum è
una pianta che in Italia cresce spontanea, come un po’ in tutto il
bacino del Mediterraneo. Appartenente alla famiglia delle Asteraceae
alla pari dei carciofi e dei comuni cardi, questo vegetale si comporta
come una pianta biennale:
- il primo anno sviluppa una vegetazione contenuta;
- il secondo anno accresce velocemente e produce fiori.
Da secoli impiegato in medicina,
è caratterizzato da una lunga storia, tanto che le prime testimonianze
sul suo risalgono ai primi insediamenti umani in Etiopia e nei corredi
funebri dell’antico Egitto.
- Gli antenati dei romani raccontavano che l'ortaggio
fosse nato dal dolore della Terra, sconvolta dalla perdita del pastore
siciliano Dafne per mano di Pan e Diana.
- I primi cristiani, invece, raccontavano come le evidenti nervature bianche del cardo mariano
si fossero generate durante la fuga in Egitto della Sacra Famiglia:
mentre sostava in un campo di cardi per nutrire Gesù bambino, la Vergine
Maria fece cadere sulla vegetazione delle piante una goccia di latte
che colorò per sempre le foglie di questa specie.
- In Scozia, invece, il cardo è inserito nello stemma
della casa reale da più di 500 anni ed è uno dei simboli più importanti
della nazione, tanto da essere al centro di alcune monete d’argento
risalenti alla seconda metà del 1400. Tutta questa importanza deriva da
un’antica leggenda secondo cui gli scozzesi riuscirono a sbaragliare una
compagine vichinga intenta in un’imboscata notturna grazie all’urlo di
uno dei nemici, incapace a trattenere il suo dolore dopo aver pestato le
foglie appuntite di cardo. Questo racconto ha poche conferme, ma ciò ha
donato al cardo mariano importanza e un nomignolo tutt’ora in uso tra
le Highlands: “Guardian Thistle” (il cardo protettore).
Il cardo mariano, pianta rustica facile da coltivare
Il cardo mariano è una pianta che non ha bisogno di molte cure e può essere coltivata con facilità se le assicurate un ambiente mite.
Come già accennato, è una specie biennale:
cosa vuol dire? Durante l’anno in cui viene seminata, accresce una
rosetta di foglie basali e, solo dopo aver superato un inverno, comincia
a sviluppare vegetazione adulta e i suoi fiori fucsia-porpora.
- La semina del cardo mariano si effettua da febbraio a metà primavera;
- le prime semine devono essere eseguite in ambiente protetto;
- con il prosieguo della stagione, tra marzo e aprile, la pianta può essere tranquillamente messa a dimora direttamente nel terreno;
- se decidete di anticipare le semine, mantenete bagnato il terreno
dei semenzai fino alla germinazione, quindi cominciate a seguire le
piantine con annaffiature parsimoniose: il cardo mariano non ama molto l’umidità e predilige terreni secchi piuttosto che zuppi;
- a metà primavera, trapiantate le piantine nell'orto oppure procedere con semina diretta in pieno campo;
- se avete messo a germinare i semi, trapiantate i germogli lungo una fila;
- se invece avete deciso di cominciare la coltivazione direttamente
nell’orto, seminate a spaglio e, successivamente, diradate le piante
fino a mantenerne al massimo 9, le migliori, per ogni metro quadrato.
- Durante il primo anno di coltivazione, mantenete in salute la pianta asportando dalle aiuole le specie infestanti e annaffiandolo in caso di periodi prolungati di siccità.
Al secondo anno di coltura il cardo mariano sviluppa vegetazione adulta e fiori:
- da metà primavera in poi, dal centro delle foglie basali, si accresce uno stelo che può superare i 150 cm di altezza;
- verso maggio cominciano a vedersi i primi boccioli: la fioritura si compirà poco per volta, visto che il cardo mariano fiorisce scalarmente;
- cominciate a raccogliere i fiori non appena sono ben aperti, ma se
volete avere a disposizione semi da mettere a dimora nei prossimi anni,
permettete a qualche fiore di terminare il suo ciclo naturale.
Lasciando la pianta a se stessa, i fiori prima
maturano e successivamente fruttificano lasciando al vento il compito di
trasportare la nuova semente.
Per recuperare i semi:
- anticipate il ciclo naturale del cardo e raccoglieteli non appena i tempi saranno maturi;
- indossate dei guanti di pelle per evitare che le spine delle foglie vi feriscano;
- scuotete leggermente gli steli delle piante per favorire la caduta delle sementi mature.