Giuseppe Marinucci

Scultura in bronzo - composizione con donna

anni '50 - '60

 

 

 

Bellissima scultura in bronzo realizzata dallo scultore Giuseppe Marinucci (Ascoli Piceno, 1925 – 1981) realizzata negli anni '50 - '60.

La firma incisa alla base, Marinucci.

Alta la qualità esecutiva.

Difficile reperire sul mercato opere di questa qualità dello scultore Giuseppe Marinucci.

Provenienza:  collezione privata, Roma

Misura: circa cm 22 larghezza  x cm 16 altezza

con la base cm 22 x cm 18

La Sibilla - Realizzata nel 1978 dallo scultore Giuseppe Marinucci (Ascoli Piceno, 1925 – 1981) ed appartenente quindi all’ultima fase della sua produzione artistica, la “Sibilla” è stata donata dal figlio Giacomo al Comune insieme ad un’altra opera, “La Farfalla”, esposta alla Palazzina azzurra in occasione della mostra dedicata all’artista lì svoltasi nell’agosto 2008. Collocata all’inizio del riqualificato viale Alcide De Gasperi e valorizzata da suggestivi giochi di luce e di “acqua atomizzata”, la “Sibilla” è alta circa due metri ed è stata realizzata, come la “Farfalla”, assemblando materiali ferrosi di recupero che danno vita alla rappresentazione suggestiva della mitologica figura che ha affascinato generazioni di artisti e che dà il nome ai monti che caratterizzano il Piceno.  Comune di San Benedetto del Tronto,

La mostra di sculture di Giuseppe Marinucci (Ascoli Piceno, 1925 – 1981) e Mauro Crocetta (Trinitapoli, FG 1942 – Martinsicuro, TE 2004), alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto (2-31 agosto 2008) , intitolata “Dal Maestro all’Allievo” nasce da lontano. Tutto prende avvio, come si legge in catalogo nel saggio di Giancarlo Bassotti, dalla volontà di Giacomo Marinucci, figlio di Giuseppe, di donare due grandi sculture alla comunità di San Benedetto del Tronto.
Grande è stata la sorpresa degli amministratori della città della Riviera delle Palme, di fronte a tanta generosità e con altrettanta sensibilità hanno voluto rendere omaggio al grande scultore ed al suo mentore Mauro Crocetta, anch’egli artista, promuovendo una grande mostra nel giorno dell’acquisizione alla comunità sambenedettese delle due sculture. Sono arrivate da Arcugnano, nei pressi di Vicenza dove attualmente abita Giacomo, “La Sibilla” e “La Farfalla”, che saranno le regine della grande mostra, allestimento a cura della SynService di Osimo, alla Palazzina Azzurra, il prossimo sabato 2 agosto 2008. La mostra si avvarrà del contributo critico di Armando Ginesi, professore emerito dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e del critico Giancarlo Bassotti. Le due grandi sculture: 223 x 70 x 65 cm. la “Sibilla” e 200 x 135 x 223 cm. la “Farfalla” sono assemblaggi in ferro e altri materiali di recupero e rappresentano l’ultimo periodo della produzione artistica di Giuseppe Marinucci. La morte lo coglierà tragicamente nel 1981. Giuseppe Marinucci, scrive Armando Ginesi nel saggio ospitato in catalogo, è stato un manipolatore straordinario della materia, capace di sintonizzarsi con essa per rintracciarne ogni potenzialità dialogica attraverso cui dare voce ai sentimenti. Lo stesso Ginesi aggiunge “forse dovremmo più correttamente dire “materie”, perché dalla ceramica al bronzo, dal ferro alla cera, al legno, alla pietra, sono stati molti i materiali che Marinucci ha trattato ed ha manipolato con mano sapiente e maestra”. Mauro Crocetta conosce Giuseppe Marinucci nel 1972 e si innamora letteralmente del suo lavoro, al quale dedica analisi critiche fortemente partecipate. Perché riesce subito a penetrare profondamente nella sensibilità dell’autore, ne decodifica il linguaggio e ne mette in evidenza, con una prosa puntuale ed attenta, l’universo semantico. Scultore, saggista e critico d’arte riceve nel 1978 il Premio Cultura Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’opera monografica Profilo di Giuseppe Marinucci, nella cui bottega ha mosso i primi passi nell’arte plastica. Con la mostra “Dal maestro all’allievo” la città di San Benedetto del Tronto vuol rendere omaggio a due protagonisti della vicenda culturale ed artistica del Novecento Piceno e non solo, e acquisisce per sempre al patrimonio artistico e culturale della comunità due grandi opere che andranno a segnarne il territorio e ad arricchirne il paesaggio. La mostra si avvale del patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Ascoli Piceno. (Undo.net).

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