La basilica rinascimentale della Madonna dell’Umiltà - Pistoia

Progetto di Giuliano da San Gallo e opera di Ventura Vitoni e Giorgio Vasari.

Con la sua cupola rinascimentale è la basilica della Madonna dell’Umiltà a delineare, insieme col campanile di piazza Duomo, il suggestivo orizzonte della città di Pistoia. Il santuario fu fondato nel 1495 sulle fondamenta della chiesa di S. Maria Forisportam che, posta alle porte della prima cerchia di mura, era un punto di riferimento per pellegrini e viaggiatori.

Il 17 luglio del 1490, mentre nella città infuriavano lotte intestine, alcuni fedeli videro lacrimare l’immagine della Madonna dell’Umiltà, lì conservata. Così, le autorità locali decisero di onorare tale evento con la costruzione di un grandioso tempio, in cui riporre il sacro affresco del miracolo. Il progetto iniziale fu opera dell’architetto Giuliano da Sangallo e prevedeva la creazione di un ampio vestibolo e di un’aula ottagonale con cupola. Pochi anni dopo, con l’interruzione della signoria dei Medici, però, Sangallo si allontanò dalla zona e così la direzione dei lavori fu affidata al pistoiese Ventura Vitoni.

Il processo di edificazione fu, comunque, molto lungo e dovette più volte interrompersi per ragioni finanziarie o legate alle vicissitudini interne della città, come ad esempio l’aspra lotta tra le famiglie Panciatichi e Cancellieri, che si contendevano il potere politico.

La cupola, che tanto caratterizza l’aspetto della città, non è, tuttavia, impresa del Vitoni ma di Giorgio Vasari. Il granduca di Toscana, Cosimo I de’Medici, chiese, infatti, a lui di ultimare i lavori alla morte di Vitoni, avvenuta nel 1522. Per realizzare la grande copertura a cupola, oggi la terza in Italia per importanza, Vasari si ispirò, manifestamente alla fiorentina e brunellesca S. Maria del Fiore. (cit discoverpistoia.it)