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Modellino aereo da scrivania realizzato in Alluminio scatolato dell’aereo da addestramento avanzato biposto Aermacchi MB-326 Aeronautica Militare Italiana 🇮🇹


MODELLO “fuori scala” circa 1:55 RARO in queste dimensioni:


Lunghezza: 22 cm

Larghezza (apertura alare): 22,5 cm

Peso: 467 gr

Altezza su piedistallo: 21 cm


Pochi pezzi prodotti a scopo aziendale negli anni 70, non era destinato alla vendita al pubblico.

Distribuito a titolo espositivo negli uffici dirigenziali Aermacchi o ceduto come gadget agli alti ufficiali governativi.


Modello vintage integro in ogni sua parte, condizioni come da foto.

Necessita di una lucidatura accurata o cromatura nuova, presenta macchie e qualche segno di patina per via dell’età (oltre 50 anni).


Basetta originale in mogano marchiata sotto (foto).


Bellissimo da vedere sulla propria scrivania o a casa come soprammobile cade subito all’occhio.


Accetto volentieri eventuali scambi con altri modelli Piazzai/Fomaer di mio gradimento .......proponete pure direttamente tramite messaggio.

Costi delle spese di spedizione “tutti corrieri SICURI e tracciabili online”

*Tutta Italia corriere BRT: costo 9 euro;

*Tutta l’Unione Europa corriere CRONO: costo 28 euro;

*Tutto il resto del mondo: costo 55 euro (DHL Express).

ATTENZIONE: Contattatemi prima dell’acquisto per permettermi di effettuare l’eventuale modifica.


CENNI DI STORIA SUL MODELLO:


L'Aermacchi MB-326 è un aereo da addestramento avanzato, biposto, monomotore a getto e monoplano ad ala bassa, sviluppato dall'azienda aeronautica italiana Aermacchi nei primi anni cinquanta.


Progettato dall'ingegner Ermanno Bazzocchi (M=Macchi, B=Bazzocchi) per equipaggiare i reparti da addestramento dell'Aeronautica Militare, dal modello originale ne venne anche sviluppata una variante da attacco al suolo (la K - combat) che riscosse un discreto successo commerciale per il mercato dell'aviazione militare da esportazione.


Quello che sarebbe diventato l'MB-326 ebbe le sue origini in un'iniziativa privata promossa dall'Aermacchi. Il progetto venne sviluppato da un gruppo di lavoro guidato dall'ingegnere aeronautico Ermanno Bazzocchi, direttore tecnico e ingegnere capo della società.

Secondo quanto riferito, Bazzocchi aveva considerato molte diverse configurazioni per il disegno provvisorio prima che l'ufficio tecnico decidesse di procedere con un progetto a motore monogetto. In conformità con l'uso primario previsto, la cellula era costituita da una struttura interamente metallica, robusta e leggera, relativamente semplice ed economica da costruire e da gestire nella sua manutenzione.


Per la propulsione si optò per il motore turbogetto Armstrong Siddeley Viper, di costruzione britannica, per l'epoca ritenuta un'efficiente soluzione.

Il Viper era stato originariamente progettato come motore destinato all'uso su aerei bersagli teleguidati usa e getta, dalla vita operativa quindi limitata, tuttavia il motore si era dimostrato molto più affidabile e utile in altri ruoli. Nel 1954, le rappresentazioni iniziali di Bazzochi furono mostrate al Ministero dell'aeronautica.

Durante il 1953, la progettazione combinata di cellula e motore portò l'Aermacchi a lanciare formalmente il programma MB-326.


Al momento del lancio del programma, l'Aeronautica Militare si interessò al velivolo proposto. L'arma stava prendendo in considerazione le opzioni per la potenziale sostituzione della sua attuale flotta di addestratori, quindi, al momento di commissionare una competizione per selezionare un successore adatto, l'MB-326 era un evidente concorrente iniziale.

Per il concorso venne rilasciata una dettagliata specifica tecnica; tra i requisiti richiesti erano inclusi un carico massimo di 7 g quando volavano al peso massimo, una durata di 5 000 ore di volo, un intervallo di almeno 50-60 ore tra la manutenzione, ampio avviso in anticipo di stallo aerodinamico (di almeno 15 km/h (8 kn) al di sopra della velocità di stallo dell'aeromobile), la capacità di decollare al massimo peso in 800 m sopra un ostacolo alto 15 m (o 500 m in condizioni di peso minimo), essendo in grado di atterrare entro 450 m con un peso minimo, una velocità minima di 110/130 km/h e una velocità massima di 700 km/h (378 kn), una velocità variometrica di almeno 15 m/s (2 953 ft/min) e un'autonomia di volo di almeno tre ore a 3 000 m (9 843 ft).


Il prototipo, spinto da un turbogetto Viper 8 da 7,78 kN (793 kgf; 1 749 lbf) compì il primo volo dalla pista di Lonate Pozzolo il 10 dicembre 1957, ai comandi del capo collaudatore della ditta Guido Carestiato. Le prove di volo che seguirono rivelarono però che il modello era sottopotenziato, così che l'azienda, nel completare il secondo prototipo, lo equipaggiò con la più potente versione Viper 11 da 11,12 kN (1 134 kgf; 2 500 lbf) di spinta


È stato l'aviogetto italiano più venduto nel dopoguerra, entrando in 800 esemplari nell'armamento di 12 nazioni, tra le quali Argentina, Brasile, Repubblica Democratica del Congo, Ghana, Paraguay, Sudafrica, Togo, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Zambia.


ATTENZIONE -DETTAGLI SULLA SPEDIZIONE: Avendo poco tempo per andare in posta solitamente spedisco in Italia tramite il servizio InPost “sicuro e tracciabile” ma questo non arriva al vostro domicilio bensì sceglieremo insieme il punto che avete più comodo vicino casa o lavoro, normalmente tale servizio fornisce quasi tutte le località Italiane.

In caso di richieste per spedizioni particolari dovrò organizzarmi e la spedizione potrebbe variare di qualche giorno.


*Tutta l’Unione Europa corrieri vari : costo 25 euro;


*Tutto il resto del mondo: costo variabile da quantificare al momento del preventivo con corrieri vari DHL o UPS.


ATTENZIONE: Contattatemi prima dell’acquisto per permettermi di effettuare l’eventuale modifica.