LA DOMENICA DEL CORRIERE. Si pubblica a Milano ogni domenica. Dono agli abbonati del "Corriere della Sera". (circa 1900). Copertina posteriore della rivista con disegno a colori di Achille Beltrame. Foglio (circa cm 36x26) (segni d'uso marginali) (originale) (original; no copy) (180/405 OP)
Achille
Beltrame (Arzignano, 19 marzo 1871 – Milano, 19 febbraio 1945)
è stato un illustratore e pittore italiano. Fu l'autore delle celebri copertine
del settimanale La Domenica del
Corriere per quasi mezzo secolo. Beltrame studiò all'Accademia
di belle arti di Brera, a Milano, con l'intenzione di diventare
pittore. Fu allievo di Francesco Hayez e di Giuseppe Bertini.
Nel 1896 si recò in Montenegro sperando
di ritrarre la principessa Elena di
cui era stato annunciato il fidanzamento con Vittorio
Emanuele di Savoia, futuro Re d'Italia. Lì viene scoperto da Eduardo Ximenes, illustratore e co-fondatore
del settimanale L'Illustrazione
Italiana, che lo assunse per il suo giornale. Lavorò anche
come cartellonista per le Officine Grafiche Ricordi, per le quali realizzò
manifesti pubblicitari poi divenuti storici. A ventotto anni fu chiamato
dal coetaneo Luigi Albertini a
contribuire alla realizzazione della Domenica del
Corriere, il cui primo numero fu in edicola l'8 gennaio 1899,
con la copertina firmata da Beltrame dedicata a una bufera di neve proprio in
Montenegro. Nell'arco di 46 anni, le tavole di Beltrame, pubblicate in
prima e ultima pagina, furono 4.662. Al settimanale milanese, Beltrame lavorò
assiduamente, pare senza mai fare vacanza, fino ai primi giorni di febbraio del
1945. «Attraverso le immagini da lui create – scrisse Dino
Buzzati – i grandi e più singolari avvenimenti del mondo sono
arrivati pur nelle sperdute case di campagna, in cima alle solitarie valli,
nelle case umili, procurando una valanga di notizie e conoscenze a intere
generazioni di italiani che altrimenti è probabile non ne avrebbero saputo
nulla o quasi. Un maestro dell'arte grafica, quindi, ma anche un formidabile
maestro di giornalismo.» Le tavole a colori di Beltrame divennero il
marchio distintivo della rivista. Nelle sue copertine è riassunta in pratica
tutta la storia del costume e della società italiana della prima metà del XX
secolo. Fatti di cronaca, sportivi, di costume venivano riassunti con
maestria dall'illustratore arzignanese, che riusciva a renderli vivi e attuali
agli occhi di una popolazione non ancora del tutto uscita dall'analfabetismo.
Non si mosse mai da Milano, dove disegnò tutte le sue tavole. Ciò nonostante
riuscì a rappresentare luoghi, fatti, persone e cose che non aveva mai visto di
persona, grazie alla sua innata immaginazione e curiosità, unite ad un rigoroso
senso di realismo. Celebri, in particolare, furono le sue illustrazioni degli
avvenimenti bellici della Grande guerra e delle vicende
degli Alpini. Come
pittore, Beltrame realizzò centinaia di quadri a olio, acquarello, tempera e
matita. Anche gli altri sette fratelli di Achille Beltrame si distinsero nelle
arti e nelle lettere. Morì a Milano il 19 febbraio 1945, nella casa del nipote,
in via Fiamma 27. Il suo discepolo Walter
Molino, che l'aveva affiancato già dal 1940, rimase a illustrare le
copertine del settimanale dopo la sua morte.