BELLISSIMA SCULTURA  ASTRATTA DEL PITTORE

ARGEO SCHIAVI

PESARO 1938

l'importanza di fare gol


OLIO SU LEGNO, TECNICA MISTA.

I QUADRI E SCULTURE  SONO DIPINTI SUI MATERIALI PIU' SVARIATI (LEGNO, MASONITE, CARTONE, CARTONGESSO, TELA)

ESPOSTO IN VARIE PERSONALI DELL'AUTORE

SERIE: PAESAGGIO DETURPATO

IL QUADRO PUO' ESSERE APPESO COSI' COM'E' IN ALLESTIMENTO DA GALLERIA!


PER QUALSIASI DOMANDA O CHIARIMENTO CONTATTATEMI!


------------

Prima di essere artisti bisogna essere dei bravi pittori.

Per essere tali, occorre studiare, lavorare intensamente per impadronirsi delle varie tecniche, conoscere la storia dell’arte e solo allora potremmo accingergi a fare“qualcosa” di bello, di personale; ed infine sarà l’idea originale dell'artista che lo farà accedere nell’Olimpo dell’arte.

In questo periodo di grande confusione anche e “specialmente” nel mondo dell’arte, occorre avere, per districarsi in questo falso e malato labirinto, un minimo di senso critico che possa aiutarci a veder meglio nelle multiforme e scadente produzione pittorica moderna. In questo siamo facilitati, se conosciamo la professionalità e l’impegno dell’artista che prendendoci per cosi dire, per mano, ci aiuta a dialogare con l’opera d’arte evidenziandone le motivazioni e i “risvolti sottili” che l’osservatore in un primo momento non sa cogliere.

È quello che succede con le opere di argeo schiavi che dipinge sin da ragazzo, allorchè affascinato dalla sobria bellezza della sua terra (le Marche), iniziò col disegno e poi con i colori a dipingerne i suggestivi paesaggi.

Iniziò come autodidatta, in seguito ebbe maestri di vaglia con i quali approfondì tutte le “cose” del disegno, della prospettiva, del chiaro/scuro, la teoria dei colori, la corretta preparazione delle tele, etc etc. Scoprì ed amò profondamente gli impressionisti e ne fu influenzato dal tocco libero e guizzante, e si cimentò con tale tecnica anche nei ritratti, notevoli per la vibrante pennellata e la nitidezza dei colori.

Si trasferì per lavoro a Genova, dove la sua arte a contatto con gli artisti locali, non mancò di suscitare consensi ed ammirazione, tanto che fu inserito nell’estroso gruppo dei pittori dell’Acquasola assieme agli artisti più quotati: G. Fieschi, Angelini, Alfieri etc. Sempre molto attivo, A. Schiavi partecipò a tantissime mostre personali e collettive (decine e decine); fece parte anche del gruppo “il Melograno” con sede in via San Vincenzo, e in questi anni è l’artista più richiesto dalla Regione e dalle Circoscrizioni che gli allestiscono mostre nelle varie parti della città.

I suoi “Muri”, inventati ormai vent’anni fa, parlano della storia dell’uomo dai primordi, passando per le piramidi egizie, arrivano ai nostri giorni dove i muri del razzismo, dell’egoismo, della politica, del consumismo, creano barriere in cui l’umanità non trova più la sua vocazione alla fraternità; è una denuncia quella di Schiavi, vibrante e accorata messa spesso in evidenza dai critici tra i quali la preparata Giannina Scorza.

Non contento dei buoni risultati ottenuti, Schiavi, da vero e sincero artista, ricerca, indaga ancora ed ecco sorgere il suo ultimo “ filone”: l’originale “serie ecologica”; qui Schiavi emerge anche come scultore riuscendo a comporre armonicamente su pannelli in legno da lui stesso preparati.

(critica Settembre 2005)