10 semi di "Opuntia Lindheimeri" |
| Il genere Opuntia è composto da circa 200 specie. Il Fico d'India è originario dell'America ed e' stato introdotto in Europa dopo la scoperta del Nuovo Continente. Grazie alla sua elevata adattabilita', si e' diffusa, oltre all'America centrale e meridionale, in Sud-Africa e nel Mediterraneo (in Sicilia e' oggetto di coltura specializzata). Ha un fusto costituito da cladodi (pale) succulenti in grado di compiere la fotosintesi clorofilliana, da piccole foglie caduche e da numerose spine, molto piccole, disposte intorno alle gemme. I fiori gialli, a coppa, compaiono in primavera-estate. Il frutto è una bacca uniloculare, carnosa e polispermica. Un'elevata variabilità nella forma, dimensioni, colore dei frutti e caratteristiche qualitative è riscontrabile non solo tra le diverse specie e biotipi, ma anche nel loro interno. I semi sono numerosi (da circa 100 a oltre 400 per frutto), di forma discoidale e di diametro pari a circa 3-4 mm. Sono frequenti anomalie dei frutti. E' una tipica pianta aridoresistente, richiede temperature superiori a 0 °C, terreni leggeri, senza ristagni idrici, a reazione neutra o subalcalina. Qualora la produzione principale sia basata sui "bastardoni", richiede che in ottobre-novembre si verifichi un andamento climatico che permetta la maturazione di tali frutti. La propagazione si può attuare per seme o per via vegetativa. Negli impianti specializzati le piante, ottenute per talea partendo da cladodi di due anni con 2-3 cladodi di un anno, possono essere messe a dimora sia con sesti dinamici di m 2-3 x 4-5, e diradate poi sulla fila al 5°-&° anno, oppure con sesti definitivi di m 5-7 x 4-5. Le piante vengono allevate con forme di allevamento assimilabili al vaso o al cespuglio. La potatura di produzione, da eseguirsi in primavera o a fine estate, deve impedire il contatto tra i cladodi, oltre ad eliminare quelli malformati e lesionati. Un'operazione tipica e' la "scozzolatura", cioe' l'eliminazione dei giovani cladodi e dei fiori emessi dalla pianta in primavera a seguito della ripresa vegetativa, da eseguirsi in maggio-giugno al fine di favorire i fiori che origineranno i "bastardoni". Richiede qualche lavorazione molto superficiale per eliminare le erbe infestanti, un'adeguata concimazione fosfo-potassica e, se possibile, organica. |