Dato che la forma selvatica non è nota, non si può sapere con precisione da quale parte del Sud America provenga il tamarillo. Poiché le sue piante prediligono principalmente le zone di altitudine media o elevata, si presume che provenga dalle Ande, da qualche parte tra il nord del Venezuela e il sud dell'Argentina. Il suo frutto fu chiamato "tamarillo" negli anni '60 dai marinai neozelandesi per distinguerlo dal normale pomodoro, con cui ha solo una lontana parentela, sia dal punto di vista del sapore che dal punto di vista genetico.
È una pianta a crescita rapida, con stelo che si legnifica lentamente e, se coltivata in casa, può raggiungere facilmente un'altezza di 1,5-2 metri. Richiede un terreno ricco di nutrienti, abbondante irrigazione e molta luce solare; in condizioni ideali, può iniziare a fruttificare già dal secondo anno. È in grado di resistere a gelate lievi e può essere coltivato anche in ambienti non riscaldati.

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