Dalla scoperta in una antica pubblicazione di uno sconosciuto
Padre Nostro che si recitava nella primitiva
Chiesa di Gerusalemme, l’autore si cimenta nel tentativo di ricostruire
e riannodare le flebili tracce del messaggio originale che Gesù volle lasciare
ai suoi seguaci e al fratello Giacomo, posto a capo della prima comunità
cristiana.
Nel suo cammino di ricerca che lo porta a ripercorrere i
testi sacri e gli storici contemporanei di
quegli avvenimenti, si imbatte poi in una testimonianza “inedita” , di
un autore del primo secolo, sulla morte e processo di Gesù.
Si comprende così l’odio dei sacerdoti nei confronti di Gesù, e del perché, dopo
averlo arrestato, lo consegnarono alla autorità romana per ottenere un
pronunciamento ufficiale contro la persona e la dottrina insegnata. Il Maestro
andava condannato e ucciso pubblicamente, ad ammonimento di tutti coloro che si
fossero azzardati ad imitarlo. Il piano
riuscì, furono cassati e dimenticati gli aspetti più scandalosi della dottrina,
dopo la morte del Maestro i suoi seguaci potevano liberamente recarsi nel
Tempio a pregare.
Eppure il Maestro, esasperato,
pochi giorni prima era entrato in quel Tempio e aveva cacciato i venditori degli
animali e i cambia valute. Cacciandoli,
impedendo la vendita degli animali destinati al sacrificio, si impediva la celebrazione dei riti : atto enorme, spropositato, che interrompeva il legame tra Javè e il
suo popolo. Aveva poi coscientemente
determinato la sua morte afferrando i vasi sacri che servivano a versare il
sangue sull’altare. Solo ai
sacerdoti, in quanto discendenti di
Aronne, era permesso toccarli, pena la morte; con la morte potevano essere
puniti gli stessi sacerdoti se avessero
permesso a qualcun altro di
toccarli. E Gesù li aveva fermati a difesa
dell’altare perché non venisse insozzato da quei vasi ripieni di sangue.
Ne emerge una figura di Gesù ingigantita dal suo amore
universale per il creato, precursore di San Francesco, e difensore delle
creature del Padre, di tutte le creature, per questo punito con la morte in
croce. Né manca una spiegazione sull’enigma della ostinazione del Battista
contro il matrimonio di Erode con Erodiade, regolarmente sposata dopo
il divorzio dalla prima moglie.
Fresco di stampa. Edito in 250 esemplari, firmato dall'autore, pagg,111, carta di pregio. citazioni in latino e greco. Si spedisce con posta raccomandata