Paul Claudel
Ultimo di quattro figli, tra cui la scultrice Camille, a causa dell'attività di alto funzionario dell'amministrazione statale svolta dal padre, è costretto a spostarsi continuamente, fino al trasferimento del 1882 della famiglia Claudel a Parigi. Resta comunque legato a Villeneuve, suo paese natale, specialmente per il rapporto con il nonno materno, morto nel 1881. Durante la sua giovinezza a Parigi perde la fede ed entra in contatto con il positivismo imperante nella società dell'epoca, che però rifiuta decisamente preferendo il movimento anarchico. Contemporaneamente si interessa alla letteratura privilegiando, fra gli altri, ShakespeareDanteDostoevskij, e tra i contemporanei ZolaHugo e Ernest Renan. Conosce Mallarmé e partecipa ai suoi martedì, incontrando anche Verlaine e rimanendo affascinato dalla lettura di Rimbaud, cui rimarrà sempre legato. Durante questo periodo vive un travaglio interiore che lo porta alla conversione al cattolicesimo nel 1886. Tale avvenimento, secondo il racconto dello stesso Claudel, avviene a Notre-Dame de Paris, ascoltando il Magnificat durante la Messa di Natale. La sua vena artistica, pur se molto discontinua, si sviluppa da questo momento in poi con temi profondamente cristiani. Nel 1913, assieme alla madre, fece ricoverare coattamente la sorella Camille (all'epoca molto più famosa di lui come scultrice di genio) in un ospedale psichiatrico, e non acconsentì mai alla sua liberazione (come consigliato da alcuni medici) nei successivi 30 anni la visiterà solo 7 volte.

Quanto alla vita professionale, dopo aver svolto studi nel campo del diritto, lavora per il Ministero degli Esteri e intraprende la carriera diplomatica. Nel 1893 è vice-console negli Stati Uniti, suo primo incarico all'estero. Da allora soggiorna in moltissimi paesi: Cina e Giappone (paesi dai quali rimane profondamente colpito), GermaniaItaliaBrasile. Ritorna ancora una volta negli Stati Uniti nel 1927, come ambasciatore. L'ultimo suo incarico è a Bruxelles. Nel 1935 si congeda dal lavoro. La sua movimentata carriera non gli impedisce di avere una famiglia: nel 1906 si sposa con Regina Perrin, dalla quale avrà sei figli (quattro femmine e due maschi). Una sua nipote, Dominique, fu fidanzata di Vittorio Emanuele di Savoia.


Nell'arco della sua vita si occupa di molti campi del sapere, pubblicando scritti anche di politicascienzaletteratura ed arte.


Nel 1946 viene eletto accademico di Francia. Muore nel 1955, all'apice del successo, a causa di una crisi cardiaca. Il suo epitaffio, scritto da lui stesso, recita semplicemente "Qui riposano i resti e la semenza di Paul Claudel".