Autore: DANTI Egnazio
Titolo: Primo volume dell'uso et fabbrica dell'astrolabio et del planisfero ... con l'aggiunta dell'uso & fabbrica di nove altri istromenti ... (LEG. CON): La prospettiva di Euclide nella quale si tratta di quelle cose, che per raggi diritti si veggono: et di quelle, che con raggi reflessi nelli specchi appariscono... insieme con la prospettiva di Eliodoro Larisseo...
Luogo di stampa: Firenze
Editore: Appresso i Giunti
Anno: 1578
Condizioni: leggere attentamente la descrizione nella scheda




In 8, cm 15,5 x 21, pp. (1o opera, 1578): (16) + 326 + (2) con 60 xilografie ca. nel testo raffiguranti strumenti astronomici. Manca la pagina 89/90 manoscritta nel sec. XIX; (2o opera, 1573): (8) + 110 + (2) + (16) + (18) + (4 bianche). Piena pelle del XVIII secolo con doppio filetto in oro ai piatti e fregi agli angoli. Nervature e fregi al dorso. Riparazioni alle cerniere e a parti del dorso. 1o opera: Seconda edizione dopo quella del 1569 ma, in realta', parzialmente originale,  in quanto accresciuta di circa 100 pp. rispetto alla prima . Sono stati aggiunti infatti i trattati della: Sfera armillare; Torquetto astronomico; Astrolabio armillare; Gran regola astronomica; Quadrante astronomico; Armilla equinoziale; Diottra d'Hipparco; Gnomone astronomico et geometrico; Anemoscopio verticale. Danti, frate domenicano, fu in particolare matematico e astronomo. Fin a partire dal 1567 fu chiamato a corte da Cosimo De Medici, fu nominato cosmografo granducale e lavoro' ai dipinti cartografici che decorano la Sala delle Carte di Palazzo Vecchio. Si applico' in particolare alla realizzazione di sfere armillari, gnomoni e altri strumenti scientifici che proprio in questo testo vengono illustrati nelle loro costruzione e, in particolare, nel loro utilizzo. Ebbe anche la cattedra di matematica presso lo studio di Firenze.  Alla morte di Cosimo dovette trasferirsi a Bologna dove, in pochi mesi, ebbe la cattedra di matematica. Grazie agli strumenti da lui realizzati, nel 1577 riusci' in soli 28 giorni a realizzare il rilievo del contado perugino e della citta'. Negli anni successivi rilevo' anche buona parte della Romagna, la Sabina e parte dell'Alto Lazio. Nel 1580 venne chiamato a Roma da Papa Gregorio XIII come cosmografo pontificio e partecipo' alla riforma del calendario