Rispetto  a Villa Borghese e a Villa Torlonia, Villa Doria Pamphilj su caratterizza per una maggiore ampiezza paesaggistica e per una minore valenza architettonica [ …. ] Carla Benocci ha dedicato nel suo studio pari attenzione alle intenzionalità creative dei proprietari e alle  effettive ricadute realizzative delle elaborazioni progettuali. Ne emerge un quadro  di una civiltà ottocentesca europea  che, per tutto il secolo XIX, è capace ancora di esprimere i suoi valori nell’ambito esclusivo ma perfettamente integrato delle grandi dinastie familiari, private del sostegno feudale ma non ancora dei patrimoni urbani. La  villa diviene così, nell’Ottocento,  una sorta di patria, un territorio che può ancora garantire la sopravvivenza familiare attraverso il prestigio del giardino, la produzione agricola, la rigorosa separazione nei confronti della città [ … ] La sostanziale autarchia dell’istituzione familiare che ha curato di continuo l’aggiornamento e la manutenzione di Villa Doria Pamphilj, ne ha garantito l’originalità e la particolarissima connotazione storico-culturale ( dall’articolo redazionale di Enrico Guidoni ).

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