Giuseppe Bernardoni
(Siena, 19/03/1915 – Milano, 26/06/1999)
Olio su tela
Nudo
Anni settanta
40 x 50 cm (solo tela)
67 x 77 cm con cornice
Opera ben conservata, cornice e passepartout coevi con alcuni segni d'uso.


Giuseppe Bernardoni inizia da giovane a dipingere il paesaggio toscano. Poi si trasferì in Africa dove conobbe il pittore Filippo Stoppani di cui diventò allievo e collega.
In Africa contribuì, con una pala a olio di notevoli dimensioni raffigurante San Sebastiano, alla decorazione della
Cattedrale Cattolica di Tabora e nel 1946 eseguì, per la comunità ismaelita di Dar-es-Salaam, un ritratto
dell’AgaKanMohamad Scià.
Al termine del conflitto, dopo aver viaggiato in Francia,
Inghilterra e Belgio, si stabilì a Milano dove, negli anni ’50, conobbe e sposò Adalgisa (Isa) Vanetti (1930-2015).
Agli inizi degli anni '70 apre un atelier in Ripa di Porta Ticinese.
Sempre agli inizi degli anni ’70, assieme alla moglie Isa, diede vita al Gruppo Culturale Artisti Indipendenti, “I Navigli”, al quale aderirono molti pittori e scultori. Innamorato di Milano e dei suoi Navigli, fu un acuto osservatore dell’umile vita popolana, che caratterizza quella zona così pittoresca della metropoli lombarda, dalla quale trasse ispirazione per molte delle sue opere.
Ancora negli ultimi anni era possibile trovarlo sul marciapiede, davanti al suo atelier all’Alzaia Naviglio Grande o all’angolo del Vicolo dei Lavandai, seduto al cavalletto, con tavolozza e pennello, intento a cogliere, con lo stesso entusiasmo di un tempo, gli aspetti scenografici di una nevicata o il gioco di luci provocato, tra l’acqua e un ponte, da un raggio di sole.



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