"L’amica delle mogli" è stata una novella prima ancora che una commedia, pubblicata nel 1894. Come testo teatrale venne messa in scena nel 1926.
I personaggi della storia si muovono sul palcoscenico di una piatta e grigia borghesia. Una delle loro missioni di vita da compiere è “accasarsi”, dunque prender moglie. Dopo aver rimandato più e più volte questo “dovere”, nel momento in cui, per età, diventa urgente, essi assolvono al compito quasi come se fosse un automatismo. Partendo da questo contesto, Pirandello ha l’intuizione di introdurre un protagonista-demiurgo dei destini degli altri personaggi come se fosse un regista delle loro vite. Si tratta del personaggio di Pia Tolosani, così chiamata nella novella, mentre nella commedia del 1926 il suo nome sarà semplicemente “Marta“, in onore dell’attrice Marta Abba che la impersonò e curatrice del presente volume.
Marta è una donna molto riservata, ma assai disponibile e cortese, che ama offrire la propria amicizia per aiutare nell’organizzazione dei matrimoni altrui. Da parte sua, ella sembra impermeabile a qualsiasi tipo di avance maschile, pur non rinunciando a trascorrere del tempo con i futuri mariti delle sue amiche. Questo dà inevitabilmente adito ad equivoci, in cui lei viene scambiata per la vera sposa dei diversi uomini. Ama dare consigli su come portarsi con il coniuge o su come arredare una casa; non è mai a corto di idee o di soluzioni, e la sua parola è sempre di conforto a tutti.
Fatto sta che, in breve tempo, Marta viene avvolta da trame sempre più fitte di gelosia: le mogli (o future tali) sono gelose l’una dell’altra contendendosi la sua amicizia; i mariti (o futuri tali) sono gelosi l’uno dell’altro per l’amore di Marta...