Autore: Carlo Carra'
Titolo: Mostra del pittore futurista Carlo Carra' 18 dicembre 1917-10 gennaio 1918. Galleria Paolo Chini, Milano
Luogo di stampa: Milano
Editore: s.e.
Anno: 1917
Condizioni: leggere attentamente la descrizione nella scheda




In 16 (cm 12 x 16), pp. (24) con 9 tavole illustrate in bianco/nero. Brossura editoriale. Catalogo della mostra di opere di Carra', del suo periodo 'metafisico', svoltasi alla Galleria Paolo Chini di Milano dal 18 dicembre 1917 al 10 gennaio 1918. Comprende una poesia iniziale di Paolo Buzzi dal titolo 'Carra'': 'Cio' che tu sei / rompe la storia. Cio' che tu fai / cazzotta la natura. Va / ubbriaco di genio, / alle botte della gloria / con le tue gambe corte di Bacco / e cavalca l'abisso delle spume alcooliche / squarciagolando [...]'. Segue un testo dello stesso Carra', al quale si intercalano le 9 tavole con le riproduzioni di opere, quindi l'elenco finale delle opere esposte con i titoli dei 30 dipinti e dei 43 disegni. Carra' si presenta ancora in abiti futuristi, dichiarando tuttavia al contempo anche un allontanamento dal movimento, nel presentare le opere nello studio del fotografo Paolo Chini, e nelle parole del testo del catalogo in cui la sua autopresentazione e' esplicita: 'Originalita' e tradizione non sono poi termini di contraddizione, per chi bene intende (...) Noi possiamo, ora, dopo un decennio di ricerche appassionate, sostenere il giudizio e la sentenza. Il contenuto metafisico delle mie opere esige dall'osservatore sensibilita' di percezione e un concetto adulto dello stile'. In mostra, da un lato, i dipinti della stagione futurista come 'Simultaneita' (donna al balcone)', 'Trascendenze plastiche', 'Donna + bottiglia + casa', dall'altro 'La musa metafisica', 'Solitudine', 'Il dio ermafrodito' di nuova ascendenza metafisica. Savinio e de Chirico si erano incontrati con Carlo Carra' a Ferrara alla fine di marzo del 1917. Inizio' cosi' un breve ma intenso sodalizio che segno' la nascita del gruppo Metafisica in Italia. Per qualche mese de Chirico e Carra', entrambi ricoverati come nevrastenici presso la Villa del Seminario, lavorano insieme in grande accordo e amicizia, come testimonia la loro corrispondenza con Papini e Soffici che avevano propiziato il loro incontro. Tuttavia, nelle rispettive autobiografie, i due artisti ricostruiranno gli eventi che li portarono a conoscersi e il sodalizio in modo diverso: Carra' accennando ad incontri casuali con alcuni artisti e letterati, tra cui de Chirico, e non parlando del loro sodalizio, de Chirico accusando Carra' di aver rifatto spudoratamente i soggetti dei suoi quadri metafisici e di essersi affrettato a organizzare una mostra a Milano (questa del dicembre del 1917) probabilmente con la speranza di 'persuadere i suoi contemporanei che egli era il solo ed unico inventore della pittura metafisica ed io, caso mai, un suo oscuro e modesto imitatore' scrisse de Chirico.