Adele Rodogna, LE SOLITUDINI DELLE DONNE MOLISANE ai tempi della prima grande migrazione, Milano, Meltemi, 2018
- Collana Linee n 20, corredato da galleria fotografica, 253 pp.

 È un grande atto di amore verso una regione – il Molise, riscattato da “isola” chiusa in se stessa a “periferia” toccata dalle principali dinamiche della modernizzazione italiana e mondiale – e ancor di più verso un attore sociale, le donne molisane nate tra metà Ottocento e inizi Novecento, alla quale l’autrice è legata da motivi affettivi, “antropologici” oltreché storiografici.

 "La problematica fondamentale del presente lavoro riguarda i principali mutamenti che hanno interessato la famiglia negli anni tra il 1880 e il 1924. In Europa e nell’Italia centrosettentrionale la modernizzazione urbana e industriale provocava cambiamenti rapidi e radicali, determinando uno scarto anche nelle relazioni familiari e nel ruolo giocato dalla donna. Diversamente, nel Molise, come in gran parte dell’Italia meridionale, queste trasformazioni tardavano ad affermarsi […]. La famiglia e il rapporto tra uomo e donna risentivano, ovviamente, di questo clima di arretratezza, articolandosi in un sistema di relazioni autoritario, gerarchico, patriarcale. Il processo migratorio che interessò il Molise, nella sua prima grande ondata, ebbe a maggior ragione una connotazione di fuga dalla povertà e dalla miseria […] da una organizzazione agropastorale con evidenti reminiscenze feudali. Gli aggregati domestici risentirono fortemente degli espatri maschili e non solo in termini di perdita della forza lavoro"


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