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« l’arme pisana si definirebbe così: Di rosso alla croce patente ritrinciata e pomata di dodici globetti»
La
croce pisana è patente, ovvero con i bracci allargati alle estremità, e
pomettata o pomata o, meno signorilmente, pallata, cioè con i globetti;
la croce su sfondo rosso, stemma della città di Pisa.
È difficile
dire quali siano stati gli emblemi di Pisa nei primi secoli della
nascita e dell’espansione di Pisa come libero comune e repubblica
marinara: non si sono conservate fonti dirette (vessilli, bandiere,
scudi) e ci si deve basare su testi narrativi e cronicistici e
raffigurazioni iconografiche. A ciò dobbiamo aggiungere che nel pieno
Medioevo i concetti di stemma o bandiera di uno Stato (e in realtà il
concetto di Stato stesso) sono ben lungi dall'essere formalizzati e
definiti come li concepiamo oggi.
A Pisa la croce viene adottata, nel
Duecento avanzato, come emblema del Popolo. Con tale espressione non è
però da intendersi l’insieme degli abitanti della città, bensì il
movimento costituito da mercanti, banchieri, giuristi che, mentre vede
crescere la propria importanza economica e sociale, rimane escluso dai
vertici della politica ancora in mano alla vecchia nobiltà di nascita, e
quindi prima si organizza con proprie istituzioni, poi dalla metà del
Duecento diviene egemone e assume il governo della città. La prima
attestazione della croce pisana comparirebbe, secondo l’insigne
accademico Francesco Bonaini, nel 1274, a suggello di una pergamena in
cui Pisa aderisce al progetto di crociata indetta da papa Gregorio X.