Data di pubblicazione 2015
Formato 14,5/21 carta palatina 85 gr
Numero di pagine 112
ISBN 9788896910658

Enea Vaschz ama le donne. Non tutte, ma molte.
Delle donne ama l’amore, la compagnia, la grazia, la libertà – ma soprattutto l’odore. Per Enea, amante gentile e un po’ stralunato, l’odore di ciascuna donna è un’impronta quasi spirituale, una traccia inconfondibilmente individuale da seguire di donna in donna: questa è la sua esperienza e la sua idea dell’amore. Già, perché Enea vorrebbe che l’amore fosse un flusso continuo e libero tra le persone, privo di briglie e non inquinato da menzogne, sostenuto dal rispetto reciproco e non impedito dal sentimento di possesso che lo vorrebbe esclusivo, privato, costretto… convenzionale. È così che Enea ha imparato l’amore, dalla prima gonnella che con stupore ha visto alzarsi in un cortile, a nove anni, fino all’ultima – e chissà chi sarà.
Quanti odori possibili nel mondo di Enea! Quanti sorprendenti bouquet si sprigionano dall’intimità di donne giovani o mature, più o meno belle, ma sempre seducenti.
«Il mio primo incontro con la realtà non so quando è stato – scrisse Enea Vaschz. Ma immediatamente cancellò e cominciò da capo.
Il mio primo incontro con la bellezza non so quando è stato – scrisse Enea Vaschz – mi ricordo un rettilineo fra i campi, una strada sterrata. Si fermò. Dal collo gli salì al naso un odore di creofenina. La creofenina è un odore che c’era sui binari del treno. Aveva qualcosa di eucalipto, probabilmente lo usavano come disinfettante. Le traversine di legno erano impregnate di scorie. […] Ora però aveva scritto di una strada sterrata, non di una strada ferrata. E allora perché l’odore di creofenina? S’indispettì, andò a bere un bicchiere di latte, pensò già di mollare.
[…]
Non so perché l’odore delle gambe di Andreina mi spaventò – scrisse Enea Vaschz. Immaginò che nell’odore delle gambe di Andreina si mescolassero lo sterrato, la creofenina e i preservativi. Però non era vero. Andreina quel giorno aveva tredici anni e lui nove. Erano nel cortile, vicino alla porta della cantina, dove mettevano le trappole per i topi. Andreina aveva scoperto le gambe e lui ne aveva sentito l’odore ed era scappato via.»