Descrizione del prodotto
Documentatissimo e appassionante questo viaggio che Valerio Marchi compie nelle memorie di una famiglia ebraica friulana, i Gentilli, frugando fin dentro le pieghe delle loro tasche, come recita un modo di dire della tradizione Yiddish. Si delinea così la polimorfa e ricca storia di donne e uomini la cui vita si è intersecata con i luoghi in cui sono vissuti e con i tempi che li hanno segnati, nel bene e nel male, fino a confondersi con i profili dei paesaggi e delle case in cui hanno dimorato.
È difficile estrarre qualche esempio fra i tanti che il libro ci offre. Basti ricordare allora Giuseppe Gentilli (1849-1911) e sua figlia Maria (1885-1944), attraversati a loro modo dalla Storia, nelle intersezioni che la vita offre nel suo complicato fluire. Il primo, uomo semplice e mansueto, per tutti "un omp just" ("un uomo giusto"), vive e muore in pace nella sua San Daniele del Friuli. La seconda viene travolta dalla Shoah: prelevata da Spalato con il marito Vittorio Morpurgo e la figlia Tina, morirà ad Auschwitz; altri due loro figli - Giuseppe e Silvana - si uniranno invece alla Resistenza jugoslava, sopravvivendo al conflitto. I figli di Silvana vivono oggi negli Stati Uniti, dimostrando l'assunto straordinario secondo cui anche la più piccola comunità diventa il centro del mondo, l'omphalos, l'ombelico di cui cantavano i greci antichi e da cui si irradiano i cerchi infiniti dell'agire umano nel tempo e nello spazio.