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Ferrovia Cumana | |
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Inizio | Napoli |
Fine | Torregaveta |
Stati attraversati | Italia |
Lunghezza | 19,81[1] km |
Apertura | 1889-90 |
Gestore | EAV |
Precedenti gestori | SEPSA SFN |
Scartamento | 1435 mm |
Elettrificazione | 3000 V cc[1] |
Ferrovie | |
La ferrovia Cumana è una linea ferroviaria che collega il centro di Napoli con Pozzuoli e la costa flegrea fino a giungere a Torregaveta, frazione di Bacoli.
La linea, di proprietà della Regione Campania, è affidata all'Ente Autonomo Volturno (EAV) che vi opera in qualità sia di gestore dell'infrastruttura sia di impresa ferroviaria.
I capolinea di Montesanto e Torregaveta sono in comune con la ferrovia Circumflegrea.
Tratta | Inaugurazione[2] |
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Napoli–Terme Patamia | 1º luglio 1889 |
Terme Patamia–Pozzuoli | 15 dicembre 1889 |
Pozzuoli–Cuma | 16 febbraio 1890 |
Cuma–Torregaveta | 12 luglio 1890 |
Nel 1883 nasce a Roma la "Società per le Ferrovie Napoletane". A questa società sarà affidato il compito di costruire e gestire la ferrovia Cumana, ovvero una ferrovia economica che da Napoli arrivi sino a Torregavetapassando per Pozzuoli e Cuma. La linea, pur essendo in funzione fin dal 1889, fu inaugurata ufficialmente solo il 1º giugno 1892.
Nata con esercizio a vapore, la Cumana fu elettrificata nel 1927 e profondamente modificata nel tracciato urbano nella zona di Fuorigrotta a seguito dei lavori per la costruzione della Mostra d'Oltremare (1936-1940). Nell'occasione i binari vennero interrati e venne costruita una galleria dal DL fino alla stazione Mostra.
Nel 1938 subentrò alla precedente società la "Società per l'Esercizio di Pubblici Servizi Anonima", la SEPSA, la quale iniziò importanti lavori per il potenziamento ed ammodernamento della linea, come l'interramento del tratto di Fuorigrotta fino alla stazione Mostra.
Nel 1990 è stato inaugurato, nel quartiere di Fuorigrotta, il fabbricato della Direzione dell'Esercizio Ferrovie, dotato di una rimessa per operazioni di piccola manutenzione dei rotabili ferroviari.
Nel corso del 2005 si è dato inizio ai lavori di rifacimento della stazione terminale di Montesanto, capolinea delle due linee ferroviarie esercite da SEPSA e della funicolare di Montesanto, nonché vicina alla fermata della linea 2 della metropolitana. I lavori sono stati terminati ufficialmente nel maggio 2008.
Negli ultimi anni le ferrovie Cumana e Circumflegrea, come gran parte del trasporto pubblico meridionale, hanno presentato pesanti disservizi[3][4][5][6] anche a causa del taglio del trasferimento di fondi pubblici agli enti locali che non permette di ammodernare i vetusti treni, in parte risalenti ai primi anni '60 (ET.100 di I serie).
La dotazione originaria della ferrovia Cumana era costituita da quattro locotender a tre assi di cui due accoppiati costruiti in Belgio dagli Atéliers de la Societé de Couillet, numerati da 1 a 4, cui si aggiunsero ben presto (1892) due locotender a tre assi accoppiati (11-12) realizzati dallo stesso costruttore. La dotazione fu accresciuta nel tempo da due locotender a tre assi accoppiati di costruzione Tubize (21-22) e da altrettante di costruzione Henschel (31-32). Queste ultime due locomotive furono cedute - all'atto dell'elettrificazione della linea - alla ferrovia Verbania-Omegna.
Dal 1927 ai primi anni '60 furono in servizio sulla linea nove elettromotrici (E1÷E9) costruite dalle Officine Ferroviarie Meridionali e dotate di motorizzazione TIBB, cui si aggiunsero nel 1956, provenienti dalla cessata tranvia Torino-Rivoli, due "littorine" (classificate EL1-EL2) utilizzate esclusivamente per la relazione ridotta Montesanto-Bagnoli. Nel 1937 si aggiunse un locomotore (matricola L2) costruito nel 1901 per le linee varesine a terza rotaia, trasferito negli anni Venti sulla "metropolitana" di Napoli. Ceduto dalle Ferrovie dello Stato e trasformato con presa di corrente a pantografo, prestò servizio sino al 1963.
In occasione dell'attivazione della Circumflegrea la SEPSA si dotò di tre complessi M-Rp provenienti dalla Pisa-Tirrenia-Livorno, profondamente modificati ed ammodernati dalla SACFEM di Arezzo, che entrarono in servizio come Ep201+Rp21; Ep202+Rp022; Ep203+Rp023. Ulteriori due rimorchiate (Rp024-Rp025) furono tenute di riserva. Tutto questo materiale fu ceduto nel 1978 alla ferrovia Benevento-Cancello dopo ulteriori modifiche. Dalla Pisa-Tirrenia-Livorno furono acquistati anche un locomotore elettrico e un'automotrice Diesel.
Il parco della ferrovia è costituito da 10 elettrotreni ET.100 del 1961 (su 11 della dotazione originaria) costruiti da AERFER ed OCREN e da tredici ET.400 del 1991 realizzati dalla Firema di Caserta. Questi ultimi sono attualmente in fase di revamping: il primo treno ristrutturato è entrato in funzione il 21 dicembre 2013, mentre allo stato attuale (novembre 2017) rimangono poche unità da ristrutturare[7][8]. A questa dotazione è stato aggiunto come ET.414, un elettrotreno acquisito da SEPSA-EAV destinato alla ferrovia Napoli-Piedimonte Matese, la cui elettrificazione non è stata più realizzata. A causa della differenze di carattere tecnico esistenti tra questo rotabile e quelli "di serie" ne è parimenti prevista la ristrutturazione.
Nel 2015, dopo 38 anni di servizio, vengono dismessi i convogli EN.300 sia su Cumana che Circumflegrea.
Quanto al materiale rimorchiato, molteplici sono state le serie di carrozze e di carri in servizio sulla Cumana e svariati i loro costruttori. Fra di esse figuravano 18 carrozze a carrelli di costruzione FIATrisalenti al 1940, dismesse nel 1965 e cedute in parte alla Ferrovie del Gargano e in parte alla LFI di Arezzo.
Nel giugno 2017 è entrato in servizio il primo elettotreno TFA Alfa 3[9].
Al 2017 il parco rotabili della ferrovia Cumana (nonché della Circumflegrea) risulta così composto:
Per la crescente domanda di trasporto si è reso indispensabile il raddoppio del tracciato della linea; i lavori incominciarono nel 1975 e sono ad oggi parzialmente realizzati.
La parte del raddoppio attualmente realizzata riguarda le tratte Montesanto-Bagnoli (km 8,450) e Arco Felice-Torregaveta (km 5,900). Inoltre è in fase di avanzata realizzazione il raddoppio della tratta Bagnoli-Arco Felice (km 5,650). Da alcuni anni le stazioni Dazio e Gerolomini sono collegate tramite un'unica galleria, dismettendo il vecchio percorso che vedeva le due stazioni già da tempo disabilitate di Terme Patamia e La Pietra; nei pressi di quest'ultima stazione è stato costruito all'interno della roccia un passaggio che conduce ad un posto di movimento sito all'interno della galleria. Nonostante la presenza del binario doppio, tuttavia, il tunnel è ancora percorso parzialmente su singolo binario, così come è unico il binario che collega il tunnel con la fermata dei Gerolomini.
Nel 1999 è entrata in esercizio la nuova galleria che collega le stazioni di Lucrino e Fusaro, rendendo necessaria la dismissione della stazione di Baia sul vecchio tracciato.
Prima del 2000 è stato completato il tunnel che consentirebbe il raddoppio dei binari nella tratta da Gerolomini a Pozzuoli, saltando l'attuale fermata dei Cappuccini. I lavori, dopo oltre un decennio di sospensione, sono ripresi nel 2017. Inoltre, a settembre dello stesso anno sono ripartiti i lavori per ricostruire la stazione di Baia e contemporaneamente la fase finale della ristrutturazione della stazione di Montesanto.
L'orario ufficiale prevede corse con cadenzate ogni 20 minuti[10] e con esercizio che parte alle ore 5:00 e termina alle ore 22:35 (ma le prime e ultime partenze hanno limitazioni di percorso). Fino al 2011la tratta Montesanto-Bagnoli era servita ogni 10 minuti, ma le corse furono poi dimezzate a seguito del progressivo peggioramento della situazione economica della SEPSA[11], poi EAV. Il servizio non è peraltro esente da ritardi, soppressioni di corse o interruzioni del servizio che causano talvolta polemiche sulla stampa locale[12][13][14].
A titolo di esempio l'orario di esercizio della Cumana del 4 luglio 1903[15] prevedeva corse con cadenza che andava dai 32 minuti ad 1:18 a seconda della fascia oraria, con frequenza ancora minore delle corse nel tratto Pozzuoli-Torregaveta per il quale erano previste solo 9 corse al giorno (più altrettante per il ritorno) di cui solo 6 effettuavano tutte le fermate. Alcuni treni all'epoca erano definiti "facoltativi" e avrebbero potuto "essere effettuati o soppressi dietro semplice avviso della Direzione dell'Esercizio per parte o per l'intero percorso". L'orario di esercizio partiva alle ore 4:46 e terminava alle ore 21:28 (22:37 nei giorni festivi).
Stazioni e fermate | ||||||||
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Montesanto | ||||||||
ferrovia Circumflegrea | ||||||||
Corso Vittorio Emanuele | ||||||||
Galleria di Posillipo | ||||||||
officina | ||||||||
Fuorigrotta | ||||||||
Mostra | ||||||||
Zoo-Edenlandia | ||||||||
linea 7 (in costruzione) | ||||||||
linea RFI per Napoli Gianturco | ||||||||
raccordo SEPSA-RFI | ||||||||
linea RFI per Villa Literno | ||||||||
Agnano | ||||||||
Bagnoli | ||||||||
Dazio | ||||||||
Pozzuoli Terme | ||||||||
Pozzuoli Accadia | ||||||||
Pozzuoli Gerolomini fine doppio binario | ||||||||
Pozzuoli Cappuccini | ||||||||
Pozzuoli | ||||||||
Pozzuoli Cantieri | ||||||||
Pozzuoli Arco Felice inizio doppio binario | ||||||||
Pozzuoli Lucrino | ||||||||
Baia (in costruzione) | ||||||||
Fusaro | ||||||||
ferrovia Circumflegrea | ||||||||
Torregaveta |
La ferrovia segue un tracciato costiero di circa 20 km ed unisce il popoloso quartiere di Montecalvario, ovvero il centro urbano della città di Napoli, con la località di Torregaveta nel comune di Bacoli: la linea partendo appunto da Montesanto attraversa il tessuto urbano della città di Napoli con le stazioni di Corso Vittorio Emanuele, Fuorigrotta, Mostra, Bagnoli ed inoltre passa per i popolosi centri di Pozzuoli, Arco Felice, Lucrino, Fusaro fino al capolinea di Torregaveta. Un binario, utilizzato solo occasionalmente per servizio, connette la ferrovia Cumana con i binari dell'attuale Linea 2 attraversando via Diocleziano a Napoli.