Autore: Eugène Sue

Titolo: I misteri del popolo, storia d'una famiglia di proletari lungo il corso dei secoli

Luogo e Data di Pubblicazione: Milano, presso la libreria di Dante Alighieri di Enrico Politti, 1868-1870

Pagine: 831, 752, 820, 809, 831

Dimensioni cm.: 23,5x16

Stato di Conservazione: A meno di gravi mancanze che in genere vengono evidenziate nella descrizione e nelle foto, per lo stato di conservazione fanno fede le fotografie che trovate dopo la descrizione, in ogni caso potete contattarci tramite mail o telefono, trovate i nostri dati in basso dopo le foto.

Descrizione: Vedi foto, oppure contattateci tramite mail o telefono, trovate i nostri dati in basso dopo le foto. Legature in mezza pelle, titoli in oro e fregi ai dorsi, quelli del secondo e terzo volume sono da rincollare perchè staccati dal corpo del libro. In ogni volume è presente il frontespizio illustrato, spellature sparse ai dorsi, al quinto volume un pò più accentuata. 179 illustrazioni all'interno dei volumi di Gorra e Telemaco Signorini, usuali bruniture dovute al tipo di carta, macchie alla sguardia del quarto volume, testi ben leggibili e, salvo quanto indicato, buoni esemplari

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Eugène Sue (Parigi, 26 gennaio 1804 – Annecy, 3 agosto 1857) è stato uno scrittore francese, noto soprattutto per i suoi romanzi d'appendice a carattere sociale: I misteri di Parigi (1842-1843) e L'ebreo errante (1844-1845).

Il padre Jean-Joseph (1760-1830) era chirurgo della Guardia napoleonica, la sua madrina fu Giuseppina di Beauharnais e padrino suo figlio Eugène. Studiò al Liceo Condorcet: fu una gioventù dorata per il futuro scrittore, studente mediocre e turbolento, le cui avventure riempivano le cronache. Il padre lo fece allora viaggiare per toglierlo da un ambiente che non sembrava avere nulla da insegnargli: Eugène andò in Spagna nel 1823, poi nella Morea, in Grecia e ancora nelle Antille.

Dandy e viaggiatore, ereditò a 26 anni la fortuna paterna, fu amante di molte belle donne parigine e frequentatore assiduo del Jockey Club, esclusivo circolo snob del tempo. Dilapidata così l'eredità, si mise a scrivere per potersi guadagnare da vivere.

Nel 1829 esordì nel mondo letterario parigino con vari racconti d'ambientazione marinara che incontrarono subito il favore del pubblico. Si dedicò successivamente ad un'opera storica di grande impegno Histoire de la marine francaise cui non corrispose una adeguata accoglienza del pubblico.

In seguito ad una delusione sentimentale, si ritirò nella Sologne dove iniziò a scrivere romanzi che furono pubblicati a puntate sui giornali di Parigi e che lo resero famoso: Mathilde, le cui non velate ironie segnano una definitiva rottura con il mondo della capitale; Therese Dunoyer, Paula Monti e Le Morne au diable ebbero tutti un grande successo.

I suoi Les Mystères de Paris furono pubblicati a puntate nel Journal des débats suscitando un enorme interesse, tanto in Francia che all'estero.

Dopo la rivoluzione del '48 si orientò sempre più verso il socialismo, impegnandosi in una appassionata opera di propaganda politica. Nel 1850, candidato socialista, fu eletto deputato del dipartimento della Senna.

Dopo I Misteri di Parigi, Sue scrisse altri romanzi, tra i quali Le Juif Errant, nel 1845, Martin, l'enfant trouvé, nel 1846, e il lunghissimo Les Mystères du Peuple, ou Histoire d'une famille de prolétaires à travers les âges, storia di due famiglie che si sviluppa dal tempo dei Galli fino al 1848. Il progetto del romanzo risaliva ai mesi successivi la sconfitta della Rivoluzione del 1848: nel novembre 1849 il suo amico editore Maurice Lachâtre mise in vendita le prime dispense de I Misteri del popolo in abbonamento postale, per evitare problemi con la censura. Tuttavia, la pubblicazione fu fatta più volte sospendere e lo stesso Sant'Uffizio lo pose all'Indice. Quando, nel 1857, il romanzo fu finalmente completato e sembrava che potesse essere regolarmente pubblicato in volume, 60.000 esemplari furono sequestrati e tipografo ed editori condannati. Sembra che la notizia abbia contribuito a provocare la morte dello scrittore, già malato e in esilio in Savoia.

Sue era stato infatti costretto all'emigrazione a seguito del colpo di Stato bonapartista del 1851: fu accolto ad Annecy, nella Savoia, malgrado l'opposizione del clero locale, grazie alla politica liberale del governo di Massimo d'Azeglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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