Bartolomeo Vanzetti, «Una vita proletaria - Retroscena del processo di
Plymouth», a cura di Luigi Botta, prefazione di Giuseppe Galzerano,
copertina di Antonio Zuccarello, Galzerano Editore, Casalvelino Scalo,
3ª edizione, agosto 2017, formato 15 x 21, 208 pagine, 58 fotografie.
Pubblicato
in occasione del novantennale dell'esecuzione di Nicola Sacco e
Bartolomeo Vanzetti avvenuta a seguito di condanna alla sedia elettrica
il 23 agosto 1927 presso il carcere di Charlestown a Boston,
Massachusetts.
Dalla nota editoriale:
«Nel novantesimo
anniversario dell'esecuzione di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti,
avvenuta nel carcere di Charlestown (Stati Uniti d’America) nelle prime
ore della notte del 23 agosto 1927, ripubblichiamo la terza edizione di
Una vita proletaria di Bartolomeo Vanzetti, insieme ad un inedito per
l’Italia, sempre di Bartolomeo Vanzetti, Background of the Plymouth
Trial, pubblicato da Road to Freedom Group, presso C. Delton di Chelsea,
Mass. nel 1926, tradotto per la prima volta dall'inglese, che abbiamo
intitolato Retroscena del processo di Plymouth, nel quale l’autore
esamina il processo di Plymouth mettendo in evidenza le contraddizioni
processuali e lo strano comportamento del suo avvocato. Una vita
proletaria è redatta sulla versione dattiloscritta originale rivista e
corretta dallo stesso Vanzetti.
Il dattiloscritto di Una vita
proletaria si conserva nel Fondo Vanzetti dell’archivio dell’Istituto
storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di
Cuneo, mentre Background of the Plymouth Trial appartiene all’archivio
di Luigi Botta, che da anni raccoglie, in tutto il mondo, materiale su
Sacco e Vanzetti (libri, giornali, articoli, foto, oggetti vari, ecc.)
ed ha pubblicato Sacco e Vanzetti: giustiziata la verità, Edizioni
Gribaudo, Cavallermaggiore, 1978; Sacco e Vanzetti: la fine di un breve
sogno americano in AA.VV, La condanna di Sacco e Vanzetti: ruolo e
testimonianza degli emigrati emiliani al processo di Plymouth, Comune di
Cento, 2016; La marcia del dolore. I funerali di Sacco e Vanzetti. Una
storia del Novecento, Nova Delphi Libri, Roma, 2017; Sacco &
Vanzetti: Cronologia e strumenti di ricerca, Cristoforo Beggiami,
Savigliano - Galzerano Editore, Casalvelino Scalo, 2017, e ha curato
1927-2017 Sacco e Vanzetti, «Il presente e la storia», Istituto Storico
della Resistenza, Cuneo, 2017, oltre a numerosi altri libri, saggi ed
articoli su libri, riviste e giornali.
Infine l'Appendice, che è la
stessa della prima e della seconda edizione, con l'aggiunta di altro
materiale, come una breve biografia di Nicola Sacco riportata da
«Umanità Nova», e alcune lettere riprese da «L'Adunata dei Refrattari»,
il settimanale degli anarchici italo-americani, e da «Il Monito»,
settimanale anarchico pubblicato a Parigi».
Dall'ultima di copertina:
«Una
vita proletaria fu scritta nel 1921 dall’emigrante anarchico Bartolomeo
Vanzetti in un carcere degli Stati Uniti d’America prima di essere
ucciso - innocente - sulla sedia elettrica nel penitenziario di
Charlestown la notte tra il 22 e il 23 agosto del 1927. L’opera ebbe un
grande successo e venne pubblicata immediatamente su venti giornali
americani. In Italia fu edita, per la prima volta, dal quotidiano
anarchico «Umanità Nova» del 9 ottobre 1921.
È la vita di un grande
Uomo, onore e vanto dell’umanità che lotta - con abnegazione e
disinteresse personale - per la libertà, per la giustizia, la verità e
la tolleranza. È uno straordinario e toccante documento umano e
politico, nel quale un uomo, con la prospettiva di una morte per
condanna, ripercorre le tappe della propria vita senza trovarvi nulla
che giustifichi l’ingiustizia che, insieme a Nicola Sacco, sta patendo:
non ha mai rubato, non ha mai ucciso, anzi, ha speso la propria
esistenza lottando per condizioni migliori di vita per tutta l’umanità.
Ma Sacco e Vanzetti erano due emigranti, per di più anarchici e italiani.
Solo
per questa «colpa» furono condannati a morte e la «civile» America
restò sorda a tutti gli appelli che arrivavano da ogni parte del mondo
(tranne dall’Italia fascista) per chiedere la revisione del processo e
per provare l’estraneità al delitto del quale erano stati accusati e il
riconoscimento dell’innocenza dei due lavoratori italiani.
Con
cinquant’anni di ritardo, nel 1977, gli Stati Uniti d’America hanno
riconosciuto ufficialmente l’errore giudiziario, riabilitando i due
anarchici, ritenuti innocenti già all’indomani del processo dai
lavoratori di tutto il mondo, che si batterono con passione, rabbia e
invincibile speranza per strapparli alle mani assassine del boia.
Una
vita proletaria è la vita di un onesto lavoratore che sfida gli Stati
Uniti d’America e li mette in ginocchio, anche se alla fine, dopo lunghi
anni di lotta e di resistenza, viene ucciso.
Con la loro vicenda,
Sacco e Vanzetti hanno segnato una pagina indelebile nella storia degli
uomini liberi e - ancora oggi - sono, in tutto il mondo, simboli
imperituri della libertà e della giustizia calpestata e negata.
Con
l’autobiografia di Vanzetti pubblichiamo anche un raro, inedito e
appassionante resoconto dello stesso Vanzetti sui retroscena del
processo di Plymouth, tradotto dall’inglese in italiano per la prima
volta, insieme alla coraggiosa e avvincente arringa difensiva che lo
trasforma da accusato in accusatore. Sono dei documenti di cultura
politica, proletaria e rivoluzionaria, della quale Vanzetti non si
pente, ma accusa il potere e la giustizia dell’infame persecuzione che
lui e il suo compagno di sventura hanno patito solo perché anarchici e
italiani. Queste, le loro uniche colpe!
Nel libro, oltre all’arringa
difensiva di Nicola Sacco, sono presenti alcune delle ultime e
struggenti lettere che i due martiri scrissero dal carcere ai loro
compagni e ai loro familiari, nelle quali - come in tutte le azioni
della loro vita - continuano a parlare il linguaggio dell’amore, della
speranza, dell’anarchia e della libertà».
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