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Pagine: 12nn, 396, 12nn, 292, 48nn, testo in latino

Dimensioni cm.: 36x21

Stato di Conservazione: A meno di gravi mancanze che in genere vengono evidenziate nella descrizione e nelle foto, per lo stato di conservazione fanno fede le fotografie che trovate dopo la descrizione, in ogni caso potete contattarci tramite mail o telefono, trovate i nostri dati in basso dopo le foto.

Descrizione: Vedi foto, oppure contattateci tramite mail o telefono, trovate i nostri dati in basso dopo le foto. Legature in similpelle moderne con titoli ad inchiostro al dorso, frontespizio in rosso e nero nel primo volume con bruniture e piccolo foro con piccola mancanza, manca l'occhiello, bruniture attraverso il volume e gore, testo comunque ben leggibile. Secondo volume con il frontespizio stampato in bianco e nero, gore attraverso il libro e bruniture, testo anche in questo caso leggibile, salvo quanto indicato e considerando il tutto, buoni esemplari da studio

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Sforza degli Oddi (Perugia, 1540 – Parma, 1611) è stato un drammaturgo e giurista italiano.

Membro dell'Accademia degli Insensati di Perugia, ove era noto con il nome di Forsennato (l'usanza accademica soleva dare un soprannome ai propri membri), nel 1569 ottenne la cattedra di giurisprudenza nell'università perugina.

Negli anni successivi compose tre opere teatrali in prosa: Erofilomachia, 1572; I morti vivi, 1576; La prigione d'amore, 1580. Le opere, debitrici della commedia latina nel loro impianto e nella caratterizzazione dei personaggi, furono però caratterizzate non dagli intrighi tipici delle commedie cinquecentesche ma dal senso del patetico e del drammatico, in genere più adatti al moderno dramma. Ne risultarono dei lavori pervasi di moralità dei sentimenti, tanto che l'abate Bernardino Pino da Cagli aggiunse, in una successiva edizione dell'Erofilomachia un discorso elogiativo sull'opera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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