La Velia”, pubblicato per la prima volta nel 1923, è stato uno dei più grandi best seller italiani del XX secolo. Bruno Cicognani, fiorentino, ha scritto raccolte di racconti come “Sei storielle di nuovo conio” (1917), “Gente di conoscenza” (1918), “Il figurinaio e le figurine” (1920) e romanzi come “Villa Beatrice” (1931), e l’autobiografico “L’età favolosa” (1940).

La sua narrativa si rifà al gusto del bozzettismo tipico della tradizione toscana di Fucini e Pratesi, introducendo però una nuova inquietudine, una partecipazione sofferta alle sventure dei personaggi. Le opere più tarde sono orientate verso lo spiritualismo cristiano: “Viaggio nella vita” (1952), “La nuora” (1954). Cicognani ha scritto poi anche intensi lavori teatrali, come il dramma “Yo, el Rey” (1957).

La Velia”, considerato il suo capolavoro, fu pubblicato nel 1923 da Treves, nel 1934 da Mondadori e nel 1958 da Vallecchi, quindi sceneggiato per il piccolo schermo nel 1980 da Suso Cecchi D’Amico e Giancarlo Del Re.

Il romanzo narra la vita spregiudicata e l’irresistibile ascesa di una ragazza del popolo sullo sfondo della Firenze di fine Ottocento. La Velia, vivace e frizzante protagonista femminile, porterà scompiglio nelle vite dei personaggi che le ruotano intorno, nel corso di una vicenda di matrice naturalistica che ha in Zola e Flaubert i principali punti di riferimento.

Prefazione di Stefano Carrai.