Scheda del Libro

AutorePaolo Mezzogori

TitoloNatale Gorini: la politica del concreto

EditoreGabriele Corbo (insieme ai Servizi di documentazione storica del Comune di Ferrara ed all'Istituto di Storia Contemporanea)

Anno1995 (I Edizione)

IntroduzioneGiorgio Franceschini

PostfazioneGiuseppe Cenacchi

CopertinaMorbida con alette

Pagine114

Stato di conservazione: Più che Ottimo

Contenuto: Nato nel 1895 fu medaglia d’ argento al V.M. nella Prima Guerra Mondiale come ufficiale dei Bersaglieri. Da Presidente diocesano dei giovani di Azione Cattolica, si dimise dalla carica quando l’Azione Cattolica si avvicinò al Fascismo. Subì la violenza fascista sia fisica che morale. Ferito da gravi percosse e visto il suo studio incendiato dalle squadracce fasciste, fu costretto ad esercitare la sua professione nella bassa ferrarese , dove conobbe la miserevole situazione di vita di quelle genti.

Tutto ciò non gli impedì di collaborare coi colleghi costituitisi parte civile nel processo Don Minzoni, affrontando a viso aperto in pubblico i gerarchi fascisti ribattendo le tesi della violenza e del sopruso. Partecipò all’ organizzazione politica delle forze cattoliche ferraresi  per il sostegno alla Resistenza ferrarese. Partecipò alla costituzione della Democrazia Cristiana ferrarese. Dopo la Liberazione fu Vice Sindaco ed Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Ferrara.  Segretario provinciale della DC nel primo dopoguerra. Su pressante sollecitazione dell’Arcivescovo Mons. Ruggero Bovelli si candidò alle elezioni del 1948 risultando eletto tra le file della DC. Fu poi confermato anche nel 1958 assieme all’Avv. Giorgio Franceschini, padre di Dario.

Ferrara e provincia devono a lui buona parte della ricostruzione post bellica. la Riforma Agraria, i Patti Agrari, la legge sulla piccola proprietà contadina e la costituzione dell’Ente Delta Padano ,nonché la realizzazione di grandi opere pubbliche nel ferrarese quali: la bonifica delle Valli di Co­macchio, il primo tratto della Strada Romea, lo scolmatore di Reno o  Cavo Napoleonico, gli acquedotti del Basso ferrarese e quello di Portomaggiore-Argenta, le ricostruzioni del Tempio di S. Benedetto e  della Certosa, la riparazione dell’ abside del Duomo di Ferrara, il finanziamento degli scavi di Spina e la ricostru­zione di Pontelagoscuro grazie allo spostamento della sede ferroviaria all’attuale percorso.

Si oppose vivamente alla realizzazione del  progetto dell’ attuale edificio sorto sulle rovine del distrutto Palazzo della Ragione. Lasciato l’impegno in Parlamento, fu Consigliere della Cassa di Risparmio di Ferrara, Questore della Banca d’Italia della città e membro del consiglio di Amministrazione dell’ Università. Di lui ne fece pubblica memoria il Presidente della Repubblica Scalfaro durante la visita a Ferrara nel 1995 ed il dott. Paolo Mezzogori ne pubblicò un volume dal titolo “Natale Gorini: la politica del concreto” in cui descrive la figura di un uomo che servì la Patria,lo Stato, la Sua città sempre con retto senso civico della vita, guidato da una profonda Fede Cristiana e sempre alieno da ogni interesse personale.