Scheda del Libro

AutriceMaria Carolina Foi

TitoloHeine e la vecchia Germania. Le radici della questione tedesca tra poesia e diritto

CollanaStrumenti di studio

EditoreGarzanti

Anno: 1990 (I Edizione, non comune)

CopertinaMorbida

Pagine214

Stato di conservazione: Come Nuovo

Descrizione

L

a Germania è stata a lungo ed ora forse ritorna ad essere un nodo centrale e insoluto della storia europea, un cuore di civiltà e di pericolo, quel groviglio affascinante e inquietante di contraddizioni che Thomas Mann ha chiamato «disperatamente tedesco». Questo libro intenso e vigoroso - ricco di sottigliezza analitica, robusta ricostruzione storica e sensibilità lirica - penetra in modo originale nei tortuosi e seducenti meandri della vecchia Germania, della sua storia e delia sua poesia.

È stato Heine, il grande poeta nostalgico e ribelle, caustico dissacratore e insieme appassionato cantore di quel mondo, a coniare la definizione di deutsche Misere, miseria tedesca, per designare ia contrastante compresenza in Germania di grandissima cultura politico-filosofica e arretratezza politico-sociale, profonda interiorità e immaturità civile. Ripresa da Marx, questa definizione e divenuta uno stereotipo; questo libro la analizza a fondo, intrecciando l'interpretazione dei Reisebilder di Heine al dibattito sull'identità tedesca e sull'unificazione nazionale fra il 1815 e il 1848.

Maria Carolina Foi mette in luce, avvalendosi soprattutto di una approfondita conoscenza giuridica e di una originale indagine dei rapporti fra poesia e diritto, i nessi fra storia politica, scienza giuridica e letteratura. I libro illustra la formazione di Heine e la nascita della ricerca filologica di Jacob Grimm sulla poesia popolare e l'antico diritto germanico, la riflessione giuridica di Savigny, il fondatore della Scuola Storica, che vuol salvaguardare le peculiarità locali sancite dai secoli e custodite dalla poesia, il progetto liberalnazionale dei suoi allievi e le involuzioni reazionarie.

Il conflitto fra unità e diversità, fra eguaglianza e autonomia, fra le liberta dei moderni e le libertà di tradizione feudale è il terreno sui quale nascono le contraddizioni della Germania, il terreno dal quale sorge, per criticarlo con doloroso e beffardo amore, la poesia di Heine. Questo libro la ilumina mostrandone l'inseparabile nesso con quella «questione tedesca» che oggi riemerge, tuttora problematica, da quel plurisecolare tessuto così ricco di ombre e di incanti, struggenti Lieder e fantasmi del passato, regressione e malia poetica.

[Claudio Magris]