Alle 8.45 del 2 gennaio 1960 moriva Fausto Coppi. Sono
passati 50 anni eppure il ricordo del più grande campione del ciclismo, anzi
dell’atleta italiano più amato di sempre, è freschissimo, È come se il mito
aumentasse se stesso. Il più giovane vincitore del Giro d’Italia (a 20 anni nel
1940) e il primo a conquistare la maglia rosa e quella gialla nello stesso anno
(1949) ha diviso l’Italia del secondo dopoguerra anche per la rivalità con
Ginettaccio Bartali, anche per il suo amore per la Dama Bianca. È morto a 40
anni per una banalissima malaria. E sarebbe bastato il chinino.
Le sue non erano vittorie. Erano imprese. Erano miracoli. La sua vita intensa come una cronometro e breve come uno sprint ne hanno fatto una leggenda. Per questo, forse, Fausto Coppi è rimasto nel cuore di chi lo ha visto correre, ma interessa anche a chi (e sono la maggior parte) è nato dopo la sua drammatica ultima volata. In questo libro, che è un omaggio alla sua memoria, proviamo a raccontarvelo come una favola illustrata da foto inedite o comunque poco viste che abbiamo trovato negli archivi della Gazzetta e di Vito Liverani.
Volume in ottime condizioni.
Copertina integra, minimamente usurata e leggermente rovinata nel bordo superiore della facciata anteriore e minimamente di costa.
Pagine perfette ed integre, senza strappi né scritte, splendidamente illustrate a colori e b/n.
Rilegatura ottima.
La spedizione avviene per piego di libri tramite raccomandata.
Salutoni e buona lettura!!!!!