Scheda del Libro

AutoreFabio Minazzi

TitoloGalileo «filosofo geometra»

CollanaSaggi

EditoreRusconi

Anno: 1994 (I Edizione)

CopertinaMorbida con alette

Pagine437

Stato di conservazione: Come Nuovo

Contenuto: «Questo modo di filosofare tende alla sovversion di tutta la filosofia naturale»: il grido d'allarme dell'aristotelico ben documenta lo sgomento del sapere tradizionale di fronte alla nascita della scienza moderna. Ma se la scienza «mette tutto in dubbio» (John Donne), sono proprio geometria, esperienza, tecnica, filosofia e arte dell'argomentazione le armi con le quali Galileo critica una tradizione bimillenaria per ritornare alla lezione di Archimede (e di Democrito) e delineare un nuovo sapere in grado di realizzare una svolta radicale nella storia umana.

Dal rapporto tra scienza e teologia alla considerazione del ruolo della matematica nello studio del mondo, dall’analisi del significato della tecnica all'approfondimento del conflitto tra la tradizione platonico-aristotelica e quella democritea, dal crollo del vecchio universo aristotelico all'emergere di una nuova immagine del cosmo e di una nuova sensibilità etica nei confronti della natura: questi i principali temi attraverso i quali emerge la composita «virtù» del discorso galileiano.

Il «filosofo geometra» di Galileo, ricorrendo ad un filosofare «condito di qualche spruzzo di matematica», crea «ammirande invenzioni umane» e spalanca nuovi orizzonti conoscitivi, nonché inedite possibilità operative. Ma se il «filosofo geometra» «difalca gli impedimenti della materia», è anche vero che il suo «discorso» dettato dal «retto filosofare» scientifico, trova sempre nel piano empirico un vincolo intrascendibile entro il quale sono proprio gli «artefici», uomini «peritissimi e di finissimo discorso», che realizzano soluzioni in grado non solo di migliorare la condizione umana, ma anche di porgere «largo campo di filosofare a gli intelletti specolativi».