Disegnare un sogno erotico con la libertà della dimensione onirica, senza preoccuparsi d'altro che inanellare tavole su tavole prive di testo, dove Valentina fronteggia i propri fantasmi e desideri sessuali più reconditi. È questa l'ambiziosa missione, perfettamente riuscita va detto subito, che Guido Crepax (1933-2003) ha intrapreso dando vita alla più bizzarra e al tempo stesso più sessuale delle avventure di Valentina, eroina creata dal cartoonist nel 1965, sul mensile "Linus", facendola apparire nella storia "La curva di Lesmo".  Una Valentina insonne si appisola e si risveglia e, nel suo dormiveglia,flusso di coscienza e sogno si intrecciano in un susseguirsi di visioni tra stralci di narrazione, discontinuità improvvise e virtuosismi grafici. Il libro è un concentrato delle passioni, fantasie e fissazioni di Crepax e del suo alter ego femminile, in un insieme di particolare forza evocativa. In assenza totale di testo e dialoghi, tutto è lasciato all'interpretazione visuale, e l'autore sfodera tutto il suo arsenale di sguardi, giustapposizioni e ardite composizioni grafiche della tavola per dire e non dire, in maniera squisitamente fumettistica. I temi affrontati sono prima di tutto quelli dell'identità e della sessualità. Le situazioni e gli incontri affrontati da Valentina spaziano per tutto lo spettro delle emozioni e delle interazioni, dall'amore alla violenza, dall'abbraccio alla sopraffazione. Valentina incontra sé stessa, cambia sesso, è nuda o completamente coperta da abiti vittoriani, spia ed è spiata, domina e si sottomette, affronta paure e desideri.