ROBERT RAUSCHENBERG  "IL TATTO"

                                                         n° 1742 / 5000

Tema  : I CINQUE SENSI
Autore: ROBERT RAUSCHENBERG

  • Fotolitografia, 4 colori / Photolithography, 4 colorss

  • Misure / Size: 30x23,5cm  n°1742 / 5000

  • Anno di Edizione / Year of Edition: 1974

  • Firmato in basso a destra. Numerato sul retro 

  • Signed in the bottom right part. Numbered on the back

  • Garanzia di autenticità dell'opera e della firma a mezzo punzone a secco Sigillo Notarile/ BolaffiArte  Guarantee of authenticity by a dry stamp of BolaffiIArte in the bottom left part


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    Nacque come Milton Ernest Rauschenberg a Port Arthur, in Texas, figlio di Dora Carolina Matson ed Ernest R. Rauschenberg, di discendenza tedesca e nativa americana Cherokee, mentre sua madre era di discendenza anglosassone. I suoi genitori erano cristiani fondamentalisti. Rauschenberg, affetto da dislessia, a 16 anni venne ammesso all'università del Texas, dove iniziò a studiare farmacia. Venne chiamato alle armi nella marina militare degli Stati Uniti nel 1943 in California, dove prestò servizio come tecnico all'ospedale psichiatrico, fino al suo congedo nel 1945.

    Studiò all'istituto d'arte del Kansas e all'Académie Julian a Parigi, in Francia, dove incontrò la pittrice Susan Weil. Nel 1948 Rauschenberg e Weil decisero di frequentare il Black Mountain College nel North CarolinaJosef Albers, uno dei fondatori della Bauhaus, diventò, al Black Mountain, l'istruttore di pittura di Rauschenberg. I corsi preliminari di Albers facevano affidamento su rigide discipline che non permettevano nessuna “sperimentazione non influenzata”.

    Dal 1949 al 1952, Rauschenberg studiò con Vaclav Vytlacil e Morris Kantor presso l'Art Students League di New York, dove incontrò i colleghi artisti Knox Martin e Cy Twombly. Nel 1950 sposò Susan Weil. Il loro unico figlio, Christopher, nacque il 16 luglio 1951. Divorziarono nel 1953. Dopo la fine del suo matrimonio, secondo quanto riferito dal compositore Morton Feldman nel 1987, Rauschenberg ebbe una relazione romantica con i colleghi artisti Cy Twombly e Jasper Johns. Un articolo di Jonathan D. Katz afferma che la relazione di Rauschenberg con Twombly iniziò durante il suo matrimonio con Susan Weil.

    Morì di arresto cardiaco dopo la decisione personale di staccare il respiratore. Rauschenberg è sopravvissuto per 25 anni al suo partner, l'artista Darryl Pottorf, che era prima stato suo assistente. Rauschenberg è anche sopravvissuto a suo figlio, il fotografo Christopher Rauschenberg, e a sua sorella, Janet Begneaud.

    Contributo artistico[modifica | modifica wikitesto]

    L'approccio di Rauschenberg a volte veniva considerato, “Neo Dadaista”, un'etichetta che condivise con il pittore Jasper Johns.[1] Rauschenberg veniva citato quando affermava di voler lavorare “nel vuoto, tra arte e vita”, suggerendo che contestava la distinzione tra oggetti d'arte ed oggetti quotidiani, rievocativo delle questioni innalzate dall'opera la Fontana del pioniere dadaistaMarcel Duchamp. Allo stesso tempo, i dipinti di Johns di numeri, bandiere, lettere, stavano riprendendo il messaggio di Duchamp del ruolo dell'osservatore in grado di modificare il significato dell'arte.

    Inoltre, nel 1961, Rauschenberg fece un passo in ciò che poteva essere considerata la direzione opposta dal sostenere il ruolo di creatore nel modificare il significato dell'arte. Rauschenberg fu invitato a partecipare ad una mostra alla galleria Iris Clert, dove alcuni artisti erano chiamati a creare e mostrare un ritratto dello stesso proprietario, Iris Clert. La presentazione di Rauschenberg consisteva in un telegramma inviato alla galleria dichiarando, "Questo è il ritratto di Iris Clert, se io dico così".

    Dall'autunno del 1952 alla primavera del 1953 viaggiò attraverso l'Europa e il Nord Africa insieme al suo collega artista e compagno Cy Twombly. In Marocco, creò collage e cassette prese dalla spazzatura. Li riportò in Italia e li esibì nelle gallerie di Roma e Firenze. Molti vennero venduti; quelli invenduti li gettò nel fiume Arno.[2] Dal suo soggiorno, 38 collage sopravvissero.[3] In un famoso citato incidente del 1953, Rauschenberg eliminò un disegno di de Kooning, disegno che ottenne dal suo collage per l'espresso obiettivo di eliminarlo come dichiarazione artistica. Il risultato è intitolato "Erased de Kooning Drawing".[4][5]

    Dal 1962, i dipinti di Rauschenberg iniziavano ad incorporare non solo oggetti trovati, ma anche immagini trovate: fotografie trasferite sulla tela tramite il processo di serigrafia. Precedentemente usata solo in applicazioni commerciali, la serigrafia permetteva a Rauschenberg di indirizzare la multipla riproducibilità di immagini, ed il conseguente appiattimento che implica l'esperienza. In questo rispetto, il suo lavoro è contemporaneo a quello di Andy Warhol, e sia Rauschenberg che Johns sono frequentemente citati come importanti precursori della Pop Art americana.

    Nel 1966, Billy Kluever e Rauschenberg lanciarono ufficialmente il progetto, "Esperimenti in Arte e Tecnologia"(E.A.T.), un'organizzazione non-profit creata per promuovere collaborazioni fra artisti e ingegneri.[6]

    Nel 1969, la NASA invitò Rauschenberg ad assistere al lancio di Apollo 11. In risposta a questo evento storico, Rauschenberg creò il suo progetto di litografie, “Stoned Moon Series”. Il progetto includeva la combinazione di diagrammi a altre immagini dagli archivi della NASA con fotografie da vari organi di stampa.[7][8]

    A partire dal 2003 lavorò dalla sua casa e studio a Captiva, in Florida. Il suo primo progetto sull'isola, risale al 1970, e consisteva in una serigrafia lunga 16,5 metri chiamata, “Current”, composta dai quotidiani dei primi due mesi dell'anno, seguita, nel 1971, da “Cardboards”, mentre, tra il 1973 ed il 1974 da “Early Egyptians”, una serie di rilievi murali e sculture costruite da scatole usate. Utilizzando una tecnica di sua creazione chiamata, solvent-transfer, stampò anche su tessuti: con questa tecnica, tra il 1974 ed il 1976, crea, l”Hoarfrosts”, tra il 1975 ed il 1976, "Spreads", e "Jammers", una serie di pareti di seta colorata composta e da varietà di pavimento di metalli riflettenti, come acciaio e alluminio. In aggiunta, per tutti gli anni '90, pur lavorando con tecniche più rudimentali, come il fresco umido, Rauschenberg continuò a utilizzare nuovi materiali. Con la tecnica fresco-umido, crea, nel 1996, la serie "Arcadian Retreat", e, tra il 1995 ed il 2000, con il trasferimento di immagini a mano, gli "Anagrams". Come parte del suo impegno con le ultime innovazioni tecnologiche, iniziò ad eseguire stampe digitali Iris e a usare, nei suoi processi di trasferimento, tinte vegetali biodegradabili, sottolineando il suo impegno per la cura dell'ambiente.[9]

    White paintings, Black paintings, Red paintings[modifica | modifica wikitesto]

    Nel 1951 Rauschenberg creò i cosiddetti "White paintings", nella tradizione del dipinto monocromatico, il cui scopo era di ridurre il dipinto alla sua natura più essenziale, e conseguentemente indurlo alla possibilità di una pura esperienza.[10] I “White paintings” vennero esposti a New York, nell'ottobre 1953, presso la Stable Gallery di Eleanor Ward. Appaiono prima per essere essenzialmente neri, su tela bianca. Comunque, un commentatore affermò che “...piuttosto che pensare a loro come riduzioni distruttive, può essere più produttivo vederle come fece John Cage, come schermi ipersensibili – ciò che Cage suggestivamente descriveva come “aeroporti di luci, ombre e particolari”. Di fronte a loro, le più piccole alterazioni nella luce e dell'atmosfera potevano essere registrate e rese visibili sulla loro superficie.[11] Lo stesso Rauschenberg affermò che erano affetti dalle condizioni ambientali, “così puoi almeno dire quante persone ci sono nella stanza”. I "Black Paintings" del 1951 come i "White Paintings" erano realizzati su pannelli multipli: anch'essi erano opere monocromatiche. Qui Rauschenberg incorporò parti di giornale nel dipinto lavorando il foglio nella pittura, così che da una certa angolatura il giornale potesse essere visto, mentre da altre no. Tra il 1953 ed il 1954, Rauschenberg si è mosso dai dipinti monocromatici delle serie "White Painting" e "Black Painting", alle serie, "Red Painting". Questi dipinti erano realizzati utilizzando diversi tipologie di applicazione della pittura rossa, con l'aggiunta di materiali come legno, unghie, carta di giornale e altri, sulle cui tele creavano superfici complesse, precursori delle famose serie “Combines” di Rauschenberg.[10]

    Combines[modifica | modifica wikitesto]

    Rauschenberg trovava oggetti che lo interessavano per le strade e le discariche di New York City e le portava al suo studio dove potevano diventare parte integrante del suo lavoro. Reclamò che lui "voleva qualcos'altro di ciò che poteva fare da solo, utilizzando la sorpresa insita negli oggetti raccolti dalla collettività, attraverso i quali vivere il senso generoso della sorpresa. E se all'inizio non fosse stata vissuta come una sorpresa, ci sarebbe stato un momento in cui l'avrebbe raggiunta. Così l'oggetto in sé, essendo estrapolato dal suo contesto, diventava una cosa nuova."[5]

    Il commento di Rauschenberg riguardante il "vuoto creato fra arte e vita" poteva essere visto come un'affermazione che fornisce un punto di partenza per una comprensione dei suoi contributi come artista. In particolare la sua serie di opere che aveva chiamato "Combines", servivano come esempi per mostrare che i confini delineati fra arte e scultura potevano essere spezzati, così che entrambi potessero essere presenti in una singola opera d'arte. Tecnicamente, per “Combines” si riferisce ai lavori di Rauschenberg realizzati tra il 1954 ed il 1962, ma l'artista aveva iniziato a lavorare con i collage di carta di giornale e materiali fotografici con l'impeto di combinare, sia i materiali da pittura, che oggetti di tutti i giorni, come l'abbigliamento, rottami urbani e animali tassidermici, impeto che si concretizzò nell'opera, "Monogram".[12] Continuò con questa tecnica per tutta la sua vita artistica.

    Le sue opere transitorie che condussero alla creazione di "Combines" furono "Charlene" e "Collection", entrambe del 1954, dove combinò tecniche di collage. Qui iniziò ad incorporare oggetti come sciarpe, lampadine, specchi, fumetti, e parti di fasulli cornicioni architettonici. Uno dei primi dei "Combines", realizzato nel 1955, dal nome, “Bed” venne creato sgocciolando pittura rossa attraverso un piumino. Il piumino più tardi veniva disteso e mostrato come se fosse un'opera d'arte. Alcuni critici, secondo “The Daily Telegraph” consideravano tale opera come un simbolo della violenza e dello stupro.[13]

    All'inizio i critici vedevano le "Combines", più in termini di aspetti formali dell'arte, dove la forma, il colore, la struttura e la composizione erano a disposizione di questi. Questa visione degli anni '60 è cambiata nel tempo, così più recentemente i critici e gli storici d'arte vedono le "Combines" come portatrici di messaggi codificati difficili da decifrare, in quanto non esiste un ordine apparente alla presentazione degli oggetti. Per esempio, "Canyon" del 1959, rappresenta la raffigurazione di un'aquila pelata farcita che esprimeva l'ira del governo a causa del “Bald and Golden Eagle Protection Act” del 1940, ma la capra d'Angora farcita con la pittura sul muso nel suo “Monogram” del 1955-1959, non era oggetto di controversia.[14]

    Spettacolo e danza[modifica | modifica wikitesto]

    Dai primi anni '50 fino al 2007 Rauschenberg disegnò una serie di costumi di danza, sia per Merce CunninghamPaul Taylor, e Trisha Brown, che per le proprie produzioni. Negli anni '60 venne coinvolto nei radicali esperimenti di danza teatrale alla Judson Memorial Church del Greenwich Village, vicino agli esperimentalisti collegati a Merce Cunningham, come Carolyn Brown, Viola Farber, e Steve Paxton. Rauschenberg ha addirittura coreografato se stesso. La collaborazione a tempo pieno di Rauschenberg con la compagnia di Cunningham terminò con il suo tour mondiale del 1964.[15] Nel 1977, Rauschenberg, Cunningham e Cage collaborarono per la prima volta dopo 13 anni, quando la Merce Cunningham Dance Company di New York, inscenò, nel 1977, "Travelogue", per la quale Rauschenberg contribuì con i costumi e i disegni del set.[9]

    Commissioni[modifica | modifica wikitesto]

    Una BMW 635CSi dipinta da Rauschenberg nel 1985 nell'ambito del progetto BMW Art Car

    Nel 1965 la rivista Life gli commissionò di realizzare una sorta di "Inferno moderno", per cui Rauschenberg non esitò a sfogare la sua rabbia verso la guerra del Vietnam e la sua conseguente gamma di orrori, includendo in tale opera anche la violenza razziale, il neo-nazismo, gli assassini politici e i disastri ecologici. Il 30 dicembre 1979 il Miami Herald stampò in copertina, 650,000 Rauschenberg sulla sua rivista della domenica, Tropic. In sostanza una litografia originale, mostrava immagini della Florida del sud. L'artista né autografò 150.

    Nel 1983, vince un Grammy Award per il suo design dell'album dei Talking Heads, "Speaking in Tongues".[16] Nel 1986 venne commissionato dalla BMW di dipingere, per l'Art Car Project, un pieno della BMW 635 Csi.[17] Il contributo di Rauschenberg fu per prima includere nel progetto le ruote, così come incorporare nel design sue opere d'arte precedenti. Nel 1998, il Vaticano commissionò, e più tardi rifiutò,[9] una sua opera basata sull'Apocalisse per commemorare Padre Pio di Pietrelcina, il religioso italiano morto nel 1968, venerato per le sue stigmate presso l'omonima chiesa del pellegrinaggio, costruita a Foggia da Renzo Piano.