PROGRAMMA 101
L'invenzione del personal computer:
una storia appassionante mai raccontata

Editore: Sperling & Kupfer Editori
Autore: Pier Giorgio Perotto
Prefazione: Enore Deotto
Anno: 1995 (Prima Edizione)
Pagine: 106
Lingua: Italiano
Misure: 13 x 21 cm
Formato: Copertina 

Un resoconto vero, intrigante come un romanzo e appassionante come un thriller, scritto da un protagonista che rivela uno dei capitoli rimasti più oscuri della storia industriale del nostro Paese.
Le intuizioni di Adriano Olivetti, le lotte di potere che segnarono la nascita dell’informatica in Italia, l’invenzione del primo personal computer del mondo, sono le rivelazioni attualissime di una cronaca non ancora raccontata da nessuno. Nella situazione di crisi e di sbando dell’economia italiana degli anni ’90, le drammatiche vicende dell’Olivetti dopo la fine del miracolo economico e la grande e contrastata conversione verso l’elettronica e l’informatica della multinazionale di Ivrea negli anni ’60, appaiono illuminanti e istruttive.
Il libro si inserisce nel filone, ancora nuovo per l’Italia, dei gialli manageriali - perché di un vero e proprio giallo ha la trama - anche se, a differenza dei gialli tradizionali, narra un fatto realmente accaduto che ha condizionato fortemente, nel bene e nel male, lo sviluppo del nostro Paese, in uno dei settori più avanzati e più importanti per l’economia.
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L'Olivetti Programma 101 (sigla P101) è un calcolatore da tavolo programmabile, definita da molti "Desktop Computer" (computer da tavolo) e ritenuta da una parte della storiografia informatica il primo personal computer della storia.
Venne sviluppata dalla ditta italiana Olivetti negli anni tra il 1962 e il 1964 e prodotta tra il 1965 e il 1971. Presentata per la prima volta alla grande esposizione di prodotti per ufficio BEMA di New York nell'ottobre 1965, fu progettata da un gruppo di ricerca guidato dall'ingegnere Pier Giorgio Perotto, in omaggio al quale assunse il soprannome di Perottina in assonanza con la pascalina, celebre macchina da calcolo inventata nel 1642 dallo scienziato francese Blaise Pascal; il gruppo, oltre a Perotto stesso, comprendeva anche Giovanni De Sandre, Gastone Garziera, Giancarlo Toppi e Giuliano Gaiti. Il designer Mario Bellini le conferì un disegno avveniristico per l'epoca.
La Programma 101 all'epoca del lancio era considerata da alcuni osservatori il primo calcolatore da tavolo programmabile prodotta su larga scala. Storicamente è confrontata con le prime calcolatrici programmabili da tavolo, Mathatron (1963) e Mathatron II (1965) dell'azienda americana Mathatronics, che però differentemente dalla P101 non utilizzava condizioni logiche interattive e non disponeva di base di una memoria di archiviazione.
La macchina era dotata di condizioni logiche (salti condizionati e incondizionati), istruzioni di output, registri e possibilità di salvare dati e programmi in una memoria interna e su un supporto magnetico esterno ed operava su registri numerici (con spostamenti tra di essi). Tutto questo faceva della macchina un calcolatore dotato delle stesse caratteristiche di base dei grandi computer del tempo.
Le unità vendute della P101 furono circa 44 000.

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