PORTATO DALL'AMICA SILVIA una bottigia ce ne siamo innamorati
bel naso fragrante sincero naturale mai dolce piacevolmente SCORREVOLE IN BOCCA
APPROVED!


Produce un solo vino, un Prosecco Docg sui lieviti che non poteva che chiamarsi “Vitale”, e non serve aggiungere altro sul significato del nome. Nell’etichetta ha voluto riportare l’impronta di tutte le erbe spontanee che crescono nel vigneto, oltre che alla propria impronta digitale. Questo vino è un messaggio preciso, un punto d’appoggio che va osservato e tutelato.

Al naso si apre lentamente con grande eleganza e porta con se una sorta di timidezza: si esprime piano piano, quasi in punta di piedi, sussurrando, un po’ come chi lo produce. Escono poi in progressione sentori delicati di erbe officinali, timo di montagna e salvia, per poi virare sui fiori bianchi e quindi verso i sentori più fruttati dell’albicocca. Seguendo l’espressione olfattiva si colgono più momenti, partendo da un atteggiamento di ritrosia iniziale per arrivare poi a donarsi completamente.



Malga Ribelle di Vitale Girardi è sicuramente un caso anomalo per una denominazione di successo come Valdobbiadene e Conegliano: coltiva poco più di un ettaro e mezzo di vigneto in collina, su terreno calcareo, mentre nei campi più pianeggianti ai piedi del paese di Farra di Soligo produce fieno e mais per le sue bestie. Le dimensioni dell’azienda sono misurate alla sua persona e alle sue necessità. Terminati gli studi in Enologia, e dopo qualche esperienza in un noto studio di consulenza enologica, capisce che il richiamo della terra è troppo forte per lui tanto da farlo ritornare tra i suoi vigneti.

Vitale rappresenta in pieno la generazione del futuro del valdobbiadenese, conoscenza e tradizione si intrecciano per riuscire ad esprimere con consapevolezza il proprio luogo.

Produce un solo vino, un Prosecco Docg sui lieviti che non poteva che chiamarsi “Vitale”, e non serve aggiungere altro sul significato del nome. Nell’etichetta ha voluto riportare l’impronta di tutte le erbe spontanee che crescono nel vigneto, oltre che alla propria impronta digitale. Questo vino è un messaggio preciso, un punto d’appoggio che va osservato e tutelato.