C'ERA UNA VOLTA LA PANTOFOLA D'ORO ...
CALZOLAI IN ASCOLI PICENO DAL 1886

ONCE UPON A TIME THERE WAS THE PANTOFOLA D'ORO ...
SHOEMAKERS IN ASCOLI FROM 1886

Stampa: Poligrafici Il Borgo San Lazzaro di Savena Bologna 
Autore: Nando Aruffo / Marco Bugamelli
Presentato: Italo Cucci direttore del Guerin Sportivo
Anno: 1986
Pagine: 64
Lingua: Italiano / Inglese
Misure: 21,5 x 28,5 cm
Formato: Copertina rigida

Pantofola d’oro è artefice di una storia lunga decenni: e se a te nomi come Charles, Cruijff, Rivera, Mazzola, Riva, Conti, Puskass, Garrincha, Falcao e Mancini, solo per citare alcuni dei grandi campioni che l’hanno indossata, non dicono nulla, beh, hai bisogno di un bel ripassino come si deve. Perché il calcio non è solo oggi, bensì una lunga storia interpretata da personaggi straordinari.

QUESTI SCARPINI SONO COME PANTOFOLE
Inizio anni Cinquanta. Emidio Lazzarini è un lottatore e un calzolaio. Quando sale in pedana non sopporta le scarpe che gli danno, perché scomode e scivolose. Dato che lavora nel calzaturificio di suo padre ad Ascoli, decide di farsi un paio di scarpe da usare nei match morbide e confortevoli come delle pantofole. Una pacchia.
Più o meno nello stesso tempo un suo amico calciatore gli dice che non ne può più di giocare con scarpini di cuoio duri come il sasso. Emidio, che è un tipo sveglio, crea degli scarpini da calcio usando pelli di vitello morbide al posto del cuoio rigido e li dà al suo amico. Al tipo non sembra vero: non soffre più le pene dell’inferno e lo dice in giro. Al che tutti li vogliono. Emidio prende le misure a ogni giocatore dell’Ascoli e si mette a fare le scarpe a mano una per uno.
Un giorno il gigante buono John Charles, detto King John, capocannoniere leggendario della Juventus viene a sapere di questi scarpini morbidi, fatti a mano e su misura. Li vuole a tutti i costi. Li indossa e leggenda narra che sia lui a dire: "questi scarpini sono come pantofole".

NASCE COSÌ
La scarpa da calcio più morbida al mondo, la cui forma ergonomica asseconda la struttura del piede permettendo un controllo di palla unico.
DAL CATENACCIO AL CALCIO TOTALE SIAMO SEMPRE PROTAGONISTI
Irresistibili quegli anni. Milano diventa campione d’Europa e del mondo, gli studenti si fanno crescere i capelli, le ragazze indossano le mini, il rock le suona a chiunque e i più grandi calciatori vogliono giocare con la Pantofola d’Oro. Negli anni Sessanta l’album della Pantofola cresce a dismisura, i campioni ci sono tutti, da Yashin, unico portiere a conquistare un pallone d’oro a Gigi Riva, che fa vincere al Cagliari uno scudetto memorabile. E poi Sivori, Rivera, Mazzola, Burgnich, Suarez, Haller, Altafini, Amarildo, una tiritera di campioni che si potrebbe canticchiare all’infinito.

Ed ecco gli olandesi, e si entra negli anni Settanta.
Il divino Crujiff, tre coppe campioni e tre palloni d’oro consecutivi, vuole la Pantofola e Pantofola ha. E poi ecco Capello, Morini, Bettega, Pruzzo, Conti e, a suon di gol e di prodezze, si entra negli anni Ottanta che vedono l’Italia diventare campione del mondo.

E poi c’è un ragazzino che esordisce nel Bologna e diventa un idolo nella Sampdoria e nella Lazio. Il suo nome è Roberto Mancini, gli anni Novanta irrompono sulla scena: insieme al Mancio, giocano con la Pantofola d’Oro Marco van Basten, Jurgen Klismann, Paolo Di Canio. E c’è pure un ambasciatore africano, Roger Milla, indomabile leone del Camerun, che alla veneranda età di quarantadue anni segna un gol mondiale a USA ’94.

LA PANTOFOLA GIOCA ANCHE A RUGBY, TENNIS, PALLACANESTRO, GOLF E CORRE IN BICI
La fama di Lazzarini e della Pantofola d’Oro fuoriesce dal mondo del calcio per approdare in altri playground importanti: rugbisti, tennisti, golfisti, giocatori di basket e perfino Moser e Chiappucci vogliono ai piedi una scarpa di qualità. E Pantofola gliele fa molto volentieri.

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