Tragicomico e profondo, autore di storie fantastiche e visionarie pervase da un’amarissima vena di satira sociale, ferocemente critico verso il potere e la società dei consumi, Guido Buzzelli (1927-1992) dominò la scena degli anni ’60 e ’70. Lo chiamavano “il Goya del fumetto” e “il Michelangelo dei mostri”. Fu precursore del moderno graphic novel con il lungo racconto La rivolta dei racchi, pubblicato direttamente in volume nel 1967 come “Almanacco di Lucca Comics”. Oggi Buzzelli torna con tre storie in un prestigioso volume deluxe, con un suo dipinto inedito in copertina. Introduzione di Igort.


La riscoperta di un grande maestro del fumetto, a 50 anni dalla pubblicazione di La rivolta dei racchi, il primo graphic novel italiano


La trilogia propone i capolavori di un grande autore da riscoprire. La rivolta dei racchi è la cronaca grottesca e tragicomica di una rivoluzione fallita e tradita (nello stesso anno 1967 usciva a puntate su rivista “Una ballata del mare salato” di Hugo Pratt). I labirinti (1970) narra in chiave fantascientifica di un mondo post-catastrofe dove gli scienziati compiono atroci esperimenti. E Zil Zelub (1972), anagramma del cognome di Buzzelli stesso, è la surreale avventura di un uomo qualunque che va letteralmente in pezzi.


Umanista per contrasto, Buzzelli si mette sempre in scena nei suoi fumetti e disegna con continue varianti, surreali e grottesche, la denuncia di Pasolini: il grido di dolore per una società che ha abbracciato lo sviluppo senza progresso e annientato l’uomo.