VARCHI, Benedetto (1503-1565), De sonetti di M. Benedetto Varchi, parte prima

Lorenzo Torrentino 1555

In 8vo (mm. 156x95). Pp. [16], 272, [24]. Segnatura: **8 A-S8 T4. Marca tipografica al frontespizio. Carattere corsivoe romano. Iniziale xilografica. Cartone marmorizzato dell'Ottocento con titolo al dorso, tagli picchiettati. Foro sul frontespizio con perdita delle parole (“Con Privilegio”), segni di tarlo nel margine interno di alcune carte senza perdita, aloni marginali. Esemplare recante alcune postille di due mani coeve, una delle quali in inchiostro rosso.

Prima edizione della prima parte dei sonetti del Varchi, che insieme alla seconda, apparsa nel 1557, forma un canzoniere omosessuale, dove l'autore canta il suo amore per Lorenzo Lenzi.

“Nel 1555, dunque, Benedetto Varchi stampava la prima parte dei sonetti, De sonetti di M. Benedetto Varchi, Parte prima., Con Privilegio. In Fiorenza apresso M. Lorenzo Torrentino. MDLV, con una dedica a ‘don Francesco Medici principe di Firenze', datata ‘d'Orvieto la vigilia del Corpus Domini dell'anno MDLV', cioè il 12 giugno (a Orvieto l'autore doveva trovarsi in visita a monsignor Lorenzo Lenzi, il suo ‘Lauro'). La stessa silloge senza varianti di rilievo, nessuna nell'ordine e nelle presenze, e aggiunte in fine tre ecloghe, comparve lo stesso anno col titolo I sonetti di m. Benedetto Varchi, novellamente messi in luce., in Venetia per Plinio Pietrasanta. MDLV, e con dedica a firma di Giorgio Benzoni a Giovanni della Casa, datata ‘Di Vinegia il primo di luglio MDLV'. Le due edizioni, quindi, furono di fatto contemporanee […] Alla prima parte dei sonetti seguì due anni dopo presso lo stesso stampatore fiorentino, e solo presso di lui, la seconda: De' sonetti di M. Benedetto Varchi colle risposte, e proposte di diversi parte seconda., in Fiorenza appresso Lorenzo Torrentino MDLVII. Le due parti coordinate nei titoli, che ne fanno due eventi d'un solo progetto, si presentano come libri d'aspetto diverso, se non di diversa natura […] La prima parte dei sonetti si presenta, dunque, nell'inizio e fine che la delimitano e definiscono come libro organico di poesia amorosa, dell'amore che ora si diceva, per il Lauro o (dxxxiv) ‘Arbor del sole', nella cronaca Lorenzo Lenzi. La presenza d'un senhal, oltre che di questo senhal, che volge al maschile quello del Canzoniere, lo riporta all'archetipo più di altri esemplari cinquecenteschi, che, e fra questi quello di Pietro Bembo, non sempre ce l'hanno […] Dunque la prima parte dei sonetti, costituisce il canzoniere di Benedetto Varchi, aperto e chiuso nel nome del Lauro, nella prima sezione (fino a lxix) dominato e in seguito variamente segnato e percorso dal motivo di quell'amore e del luogo di quell'amore. Tuttavia il libro anche si articola rispecchiando in maniera assai diretta le relazioni sociali e culturali, insomma la vita pubblica dell'autore, se non nelle due serie dei sonetti pastorali, più squisitamente letterarie o, meglio, impostate secondo questa tipica convenzione e finzione letteraria; le quali sole, difatti, sono contrassegnate e isolate da un particolare titolo. Di conseguenza al di fuori di queste ultime e della prima sezione prevale il tono epistolare, che nel cuore magmatico del libro è parso unico elemento unificante e che sarà unica ragione della seconda parte. A questo s'accorda e assimila un'altra peculiarità della raccolta varchiana, quella d'esser fatta solo di sonetti: il genere metrico deputato allo scambio o, tecnicamente, tenzone, quindi il genere metrico dialogico, epistolare e sociale per eccellenza” (G. Tanturli, Una gestazione e un parto gemellare: la prima e la seconda parte dei Sonetti di Benedet