Raffaello Brignetti
LA SPIAGGIA D'ORO
Ed. CDE 1973
collana "I premi Strega" diretta da Maria Bellonci
(la copertina e il controfrontespizio riproducono quelli dell'edizione originale)
Premio Strega 1971
pagg. XV+240+(4)
introduzione di Sergio Pautasso
Formato 12,5X20 cm. circa
cop. brossura editoriale con sovraccoperta Stato : ottimo
La vicenda è un viaggio, a vela, verso un'isola. Protagonisti di questa storia di una struggente e virile dolcezza sono un uomo e una bambina, legati da un «comune » tempo che egli ricerca e che lei sta per superare. Ma su questa linea semplice come un astro lungo la notte si intreccia, torna, appare, va e viene una trama di altri fatti e di personaggi che pure sono protagonisti: una donna, una singolare figura di vecchio, l'isola stessa... Dei simboli? Anche. Oltre quelli ormai classici dell'A. quali il mare-tempo, la nave-vita, gli altri potrebbero essere un'aggressività e voracità da cavallo della donna, una persuasione e magia, da diavolo, del vecchio, e l'isola-felicità. Naturalmente, in tema di riferimenti, si viene tentati dal proporne anche in campo letterario, non fosse che per la suggestione di un accordo inedito fra due modelli: l'Odissea e l'apologo di Cappuccetto Rosso. Intesa l'isola non come evasione ma, appunto, come evento della grazia forse possibile e comunque la più vitale per l'uomo moderno obiettore o reduce dalla divorazione tecnologica - ossia la reintegrazione della propria misura umana -, l'Ulisse compie il suo itinerario- I numi sono cambiati, però sopravvivono in forme sia pure non mirabili, non prodigiose, e si muovono indaffarati, con astuzie affabili, pieni di pazienza, di cose, di peli e di simpatia. Non è cosi facile arrivare: il romanzo è librato in una speciale suspense fra l'ansietà e la gioia. Quanto a Cappuccetto Rosso, e giova insistere sulla sua sostanza di apologo nella veste fantastica, si tratta anche qui di un itinerario; anzi, più vicino a noi, ai nostri dei. In ogni cammino c'è il lupo: non appena la paura che incuterebbe è scomparsa, il lupo fa la sua parte. L'attualità dell'accostamento tra il poema e la favola, strano solo apparentemente, è nell'inestinguibile voler essere dell'esistenza dell'uomo quella che è, viva, errante, libera, e, di contro, nelle affabulafìoni e ferite che la costringono. Il mostro sacro - e, meglio, diabolico - del profitto su tutto e su tutti non si lascia sfuggire niente e nessuno, non solo giovani, ma bambini compresi: basta constatare, ad esempio, che esattamente ad essi sono rivolti con arte più scaltra l'imbonimento e la pubblicità. Ogni programma in tal senso sembra o intende essere già definito. Nel romanzo, il cui tempo effettivo è di dieci giorni, viene indicata un'estensione di avvenimenti o di intenti dalla metà del secolo scorso a quando, nel 2000, la bambina sarà stata «allevata» a perfezione per una maturità docile. Sotto questo aspetto, nella tenerezza mai incrinata, in una narrazione di un equilibrio come proprio quell'astro nella notte e un ininterrotto nitore poetico - nella quale, accanto ad immagini e a personaggi anche minori che sono delle vere apparizioni di sensibilità creativa, neppure i «cattivi» sono mai senza motivo o senza fascino -, La spiaggia d'oro contiene un mordente vigore intellettuale, un non contingente dramma. Con ciò stesso si va oltre il limite dell'uomo costretto esclusivamente da fattori caratteristici del presente, per entrare nell'ulteriore dimensione del libro, che è esistenziale.
Dell'A. la critica ha adottato fin dalla prima opera la definizione di «apocalittico sereno». Certo è uno scrittore non chiassoso ma sicuramente neanche quieto; come nella vita. In questo romanzo ricorrono alcune delle sue vie maestre, anche se, con la tecnica di cui è in possesso, conoscerebbe le scorciatoie. Sono vie che portano a non pubblicare un libro che quando si deve dire qualcosa - questo è il sesto, in vent'anni -; a non affollare il discorso di nomi, di posti e di gente di cui poi non si sa più nulla - durante il viaggio, nomi non ne esistono addirittura, in armonia con la condizione non cronachistica ma poetica dei luoghi e dei personaggi: ne esistono nell'isola, come «memoria» -; ad entrare, sempre con quella condizione, in una contemporaneità totale anche attraverso una narrazione, al presente o al passato, su tutte le possibilità verbali; infine, ad una lingua salda e trasparente con una terminologia che mediante l'esattezza della parola testimonia la nozione che Raffaello Brignetti ha della materia di cui scrive specialmente se questa materia è il mare. Un elemento culturale si aggiunge dunque alla ricchezza di fantasia. Soprattutto però, insieme a queste e ad altre implicazioni, sono la verità, l'ispirazione e lo spessore del racconto a distinguere La spiaggia d'oro come una delle nostre migliori opere di narrativa.
(0806C.RIC.POD-NE6)
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