Janet Wolff
SOCIOLOGIA DELLE ARTI

Ed.  Il Mulino 1983
Prima edizione
pagg. 250+(6)
Formato 12,6X20,4 cm.
brossura editoriale
Stato : molto buono (lievi segni d'uso)


Dal retro di copertina:
Dimostrare che l'arte non può essere perfettamente compresa se non inserendola anche in un'ottica sociologica e che la produzione artistica nasce da una complessa alchimia in cui numerosi e disparati sono, fra gli altri, i fattori storici e sociali, è lo scopo che Janet Wolff si prefigge con questo volume.
Affiancando gli sviluppi teoretici della sociologia dell'arte in Gran Bretagna e in Europa ai contributi più empirici che a questa disciplina sono venuti dagli Stati Uniti, l'autrice prende in considerazione opere e personalità del passato e del presente delle arti figurative, delle lettere e della musica, analizzandole attraverso il filtro logico della semiotica, dell'ermeneutica, dell'estetica e di altre discipline. In posizione di duro contrattacco verso ogni semplicistica concezione del ruolo dell'ideologia, la Wolff affronta criticamente le teorie sulla natura ideologica dell'arte e presenta un quadro assai articolato e poliedrico delle relazioni fra strutture sociali, ideologia e «belle arti». Infine, accanto alla problematica principale, il volume sviluppa altre prospettive di ricerca, fra cui la questione del ruolo dell'autore e di come un'analisi sociologica dell'arte possa rappresentare la creatività individuale senza cadere nella trappola di nozioni presociologiche e mistificanti come quella dell'«artista-genio» e la questione — negli ultimi tempi ampiamente dibattuta — del ruolo femminile nella produzione artistica: partecipazione oppure esclusione?
Janet Wolff insegna sociologia nell'Università di Leeds. Autrice di « Hermeneutic Philosophy and the Sociology of Art », ha curato, con altro autore, due volumi di sociologia delle arti.

(0604C.A1)


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