È quanto si propone di dimostrare Gli dei dell'alba, sintesi di due teorie tanto rivoluzionarie quanto rigorose: quella dello studioso Robert Bauval, che negli anni Ottanta, sulla base di riscontri geografici e astronomici, individua nel complesso di Giza una mappa stellare tracciata da una misteriosa intelligenza superiore; e quella dell'autore di questo libro, Peter Lemesurier, che sulla scorta di dati geometrici e trigonometrici interpreta i cunicoli interni e le camere della Grande Piramide come una rappresentazione cifrata della storia passata, presente e futura del nostro pianeta.

Sulle piramidi è stato scritto moltissimo, e la loro supposta associazione con degli extraterrestri non è una novità. Tuttavia, questa è la prima volta che a mettere in relazione le presunte tombe dei faraoni con lo spazio esterno è un autorevole piramidologo. Combinando la lunga attività di ricerca con le teorie di famosi egittologi, Lemesurier ha realizzato una nuova sbalorditiva opera in cui dimostra che le piramidi rappresentano «indirizzi» cosmici raffiguranti simbolicamente la Terra, Marte, Venere e la Luna, e che forse l'inquietante messaggio da esse